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I Social network, le community e le “piazze virtuali”
Non di rado, ascoltando ciò che la
gente dice o conversando con amici, si viene a sapere di conoscenze
fatte in rete, di problemi professionali risolti grazie ad aiuti
trovati in qualche comunità on-line.
Quasi tutte le persone che
utilizzano Internet hanno un account in un sito di social network come
Facebook, MySpace,Linkedin, YouTube. E’, questo, un fenomeno che
riguarda tanto gli adolescenti che gli adulti oltre i 50 anni[i]
I siti di social network sono
comunità on-line che consentono alle persone di sviluppare profili del
proprio passato e dei propri interessi, comunicare con amici e persone
sconosciute, condividere pensieri, foto, musica, link e tanto altro
ancora
I siti di social networking, blog
compresi, registrano quasi il 20% dell’intero traffico che si svolge
oggi su Internet. Facebook nel novembre 2009 aveva 300 milioni di
utenti, a maggio 2010 erano diventati 500. Si stima che negli USA il
tempo che una persona passa sui social network aumenti dell’80%
all’anno. La pubblicità fatta sui social network passerà da 1,4
miliardi di dollari del 2008 ai 2,6 del 2012, ad indicare l’influenza
di questi siti nella società moderna. I comportamenti fraudolenti di
impossessarsi di informazioni personali per perpetrare quello che è
noto come “furto di identità” (phishing) sono aumentati del 240% tra il
2008 e il 2009.
Secondo alcuni il social networking
è un’opportunità di espansione quantitativa e qualitativa della rete
personale di relazioni, per altri è una fonte di distrazione, di
perdita di tempo.
Oramai i social network
influenzano, in un modo o in un altro, le nostre vite, dal nostro modo
di fare e di mantenere le amicizie, di studiare, di lavorare, di fare
politica, di influenzare l’opinione pubblica.
Il fenomeno del social networking
può essere considerato come la più evidente delle evoluzioni di
Internet in questi ultimi anni: il così detto web 2.0, internet
di seconda generazione dove si ha un uso attivo della rete e la
partecipazione degli utenti alla costruzione dei contenuti che si
trovano in rete.
Punti di vista:
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Vittorio Zucconi, giornalista, Repubblica 21 maggio 2010
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Alessandro Acquisti, professore alla Carnegie Mellon, Pittsburg, New York Times
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Matthew Weller, cittadino, in un commento in un sito sul social networking
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Reggie Aqui, Errol Barnet, giornalisti CNN in un reportage dall’Iran
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Peter Lyman, University of California, Berkeley
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Patti Valkenburg, dell’Amsterdam School of Communication research
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