Dopo Facebook e' YouTube a cadere sotto la scure della censura
pachistana. Ieri un tribunale di Lahore aveva ordinato la chiusura del
social network che aveva lanciato un concorso per vignette su Maometto;
oggi l'Authority per le telecomunicazioni ha ordinato la sospensione
dell'accesso a YouTube per contenere la diffusione di materiale
"blasfemo".
In Pakistan, Paese musulmano, e' vietato rappresentare in qualsiasi
forma il Profeta e se la sospensione di Facebook cessera' il 31 maggio,
quella di YouTube e' a tempo indeterminato. Era gia' successo nel 2007,
quando l'intenzione di Islamabad era di impedire la visone di video
non-islamici.
L'Authority ha prima tentato di bloccare circa 450 indirizzi, ma
poiche' i video si diffondevano troppo rapidamente, ha disposto la
chiusura totale. Sulla vicenda si e' pronunciato anche il ministero
degli Esteri pachistano che ha "condannato con forza" la pubblicazione
di vignette su Facebook" che "feriscono i sentimenti dei musulmani
ovunque nel mondo", ha detto il portavoce Abdul Basit. "Cose di questo
tipo non aiutano a promuovere l'armonia interconfessionale nel mondo:
ci siano opposti in passato e continueremo a opporci".