“Riconoscendo che la sua politica aziendale era incompatibile
con l’autocensura, richiesta per operare all’interno della Cina, Google
ha sfidato le autorità di Pechino a rispettare il principio della
libertà di espressione sancito dalla Costituzione cinese. Sono le
autorità di Pechino ad aver politicizzato Internet, bloccando alcuni
motori. Quando un governo limita la pubblica discussione e diffusione
di idee su Internet, come fa regolarmente quello cinese, è quel governo
a imporre la sua agenda politica e a stabilire i limiti del dibattito”.