Il Partito pirata svedese, che sull'onda delle battaglie per
la liberta' in Internet, ha portato due deputati al Parlamento europeo,
e' il nuovo provider del sito 'peet-to-peer', "The Pirate Bay",
bloccato dalla magistratura di mezza Europa con l'accusa di violare il
copyright. L'ultima inibizione, su richiesta della major hollywoodiane
dello spettacolo, era venuta nei giorni scorsi da una corte tedesca di
Amburgo, che aveva imposto il distacco dalla Rete dei server del sito
'pirata', ospitati in Olanda. Analoghi provvedimenti erano gia' stati
presi dalla magistratura prima in Svezia e anche in Italia. "Oggi 18
maggio - annuncia con una nota il leader del Partito pirata svedese,
Rick Falkvinge - abbiamo intrapreso la fornitura di banda per The
Pirate Bay. Ci siamo stufati del gioco al gatto con il topo da parte
delle major di Hollywood, e' giunta l'ora di prendere il toro per le
corna e di schierarci con quella che riteniamo un'attivita' legittima:
The Pirate Bay e' un motore di ricerca e non e' responsabile dei
risultati delle ricerche. Il Partito pirata si assume la
responsabilita' di agire con le proprie risorse per proteggere la
liberta' di informazione e di espressione. La censura di The Pirate Bay
su Internet e' il tentativo di mettere a tacere una delle voci piu'
importanti in materia di diritti civili e di liberta' presenti sulla
Rete. E' una censura politica, che ogni democratico deve condannare".
Il Partito pirata sta sostenendo anche altre iniziative a sostegno
della liberta' di comunicazione su Internet, a partire dalla gestione
di server che appoggiano gli attivisti democratici in Iran e in altri
paesi.