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Australia
Dopo l’incursione in Cile e in USA
(del tutto casuale) del Great Wall of China, sembra che invece
l’Australia potrebbe dotarsi seriamente di un sistema di censura di
internet. L’amministrazione Obama avrebbe avuto sentore di questa
tendenza da parte del Governo australiano, ed è già corsa ai ripari,
lanciando un chiaro avvertimento. Certo, per ora non si tratta di molto
più di un “abbiamo un po’ di preoccupazione a riguardo”, ma una presa
di posizione ufficiale su un tema così delicato è già di per sé
qualcosa di grave e decisivo, in un senso o nell’altro, che il Governo
australiano abbia intenzione di ascoltare la “paternale” obamiana o
continuare nei suoi tentativi di filtrare i risultati dei motori di
ricerca. Sono anni che i politici australiani sembrano avere il pallino
della censura. Ogni volta, puntualmente, i loro tentativi finiscono nel
nulla di fatto. Quest’ultima volta si è trattato del ministro delle
Comunicazioni Stephen Conroy, che ha proposto una legge in cui si
elenchi una black list di siti criminali, da oscurare in toto sul
territorio australiano.
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