Le fiere di Bolzano
4) Occasione di ricchezza

Le fiere rappresentavano per la città un momento di vita straordinario, si usciva dal quotidiano e per il periodo della fiera le strade si riempivano di mercanti, di artigiani, di braccianti, di curiosi, di mendicanti, di ricchi e poveri, di attori, di giocolieri e musicanti, che animavano il centro della città dal mattino alla sera.

Le fiere erano eventi che non coinvolgevano solo la città, ma tutta una regione e costituivano una fonte di ricchezza per la città e per i suoi abitanti. Bolzano, pur essendo una città piccola, come tutte le città tirolesi, era però ben attrezzata per accogliere gli ospiti, erano oltre cento gli alberghi disponibili: si andava dalle piccole bettole per la mescita del vino, le Buschenschank, alle grandi taverne.

I mercanti inoltre, entrando in città, versavano nelle casse cittadine i dazi applicati dalle dogane operanti all’ingresso della città: la dogana all’Isarco per i mercanti provenienti da sud, la dogana al Talvera per quanti provenivano da Merano e dalla Val Venosta, e la terza nella zona di dogana detta Zollstange a nord della città.

Vi era il dazio cittadino, applicato a tutte le merci, quello signorile che non veniva applicato alle merci all’ingrosso, e il Botschenzoll il dazio applicato sul bestiame. Altri dazi erano posti lungo le vie di accesso alla città, ed i mercanti erano obbligati a rispettare i percorsi, per evitare che aggirassero le dogane.

La più antica veduta della città di Bolzano, con pianta della zona alluvionale del 1541
Copia moderna in penna. Originale nell’archivio di stato a Innsbruk.
Museo Civico Bolzano. Riproduzione. Foto: A. Cristo, Bolzano

Veduta di Bolzano nel 1607
Fotografia colorata a mano da un disegno di
 J. Pfendter. Originale nell’Archivio di Stato di
 Vienna. Museo Civico di Bolzano.
Riproduzione. Foto: A. Cristo, Bolzano

La città nel 1645
Veduta dalla "Topographia Provinciarum Austriacum" di Matteus Merian.
Museo Civico di Bolzano.
Riproduzione. Foto: A. Cristo, Bolzano