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Coronavirus, misure restrittive anche per l’Alto Adige
In vigore anche in Alto Adige il decreto del premier Conte che estende a tutto il territorio nazionale le misure restrittive. In serata il videomessaggio del presidente Kompatscher.
Nessun assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, bar e ristoranti chiusi alle ore 18, stop a tutte le manifestazioni sportive, proroga sino al 3 aprile della chiusura delle scuole, divieto di spostamenti dal proprio domicilio se non per comprovate esigenze lavorative, di necessità o di salute. Sono alcune delle misure inizialmente previste per la Lombardia e altre 14 province italiane e che, da ieri sera, sono state estese a tutto il territorio nazionale, Alto Adige compreso, con il nuovo decreto (in allegato) firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Il decreto, che mira a contrastare e contenere il diffondersi del Coronavirus, prevede che tutte le persone con sintomatologie respiratorie o febbre (sopra i 37,5 gradi) rimangano in casa, limitino i contatti sociali e contattino telefonicamente il proprio medico curante. Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione per le persone in isolamento domiciliare, che in caso contrario vanno incontro a sanzioni di tipo penale. Chiusura per musei, chiese (stop a tutte le funzioni religiose), palestre, centri sportivi, ricreativi e culturali. Bar e ristoranti aperti solo dalle 6 alle 18 e solo nel caso in cui garantiscano il rispetto della distanza di un metro tra le persone. I centri commerciali saranno chiusi nei fine-settimana, e gli esercizi commerciali, compresi quelli di generi alimentari, dovranno garantire il rispetto della distanza minima di un metro fra le persone.
"Dobbiamo comportarci tutti con grande senso responsabilità e restare il più possibile in casa", commenta il presidente della Provincia, Arno Kompatscher che questa sera invierà un video-messaggio alla popolazione altoatesina.
ASP/mb