In ogni organizzazione ed in ogni servizio si fa
formazione. Sovente anche in professionalità legate alla salute
o al sociale vengono richiesti compiti formativi. Classici
esempi si possono riscontrare nelle attività dell’assistente
sociale, dell’educatore e educatrice, dell’insegnante. Termini
come counseling e compliance non si rifanno,
forse, ad attività di formazione? Richiedere di seguire delle
prescrizioni, fornire spiegazioni, chiedere di mutare stili di
vita, non sono, forse, compiti formativi?
Sempre più spesso i
tirocinanti sono accompagnati nel loro processo di
formazione. Dipendenti con esperienza si prendono cura di chi è
neofita perché possa acquisire i valori e i comportamenti
richiesti e a volte prescritti dall’organizzazione. Tutte queste
attività sono state sempre poco riconosciute, le organizzazioni,
di fatto, le hanno relegate a funzioni accessorie ed il capitale
di esperienze e di risorse non è quasi mai stato valorizzato.
Come fare, allora, affinché ci sia un incremento
della professionalità di operatori e operatrici in questa
delicata funzione, così importante per la qualità dei servizi
offerti? Come favorire una maggiore consapevolezza da parte loro
ed una acquisizione di tecniche e modalità in modo tale che
l’agire “formativo” sia efficace?
É questo l’obiettivo principale della
terza edizione del percorso di
formazione in Clinica della
formazione che viene presentato in questo opuscolo.
Il Master si propone lo sviluppo delle competenze
cliniche, comunicative, relazionali e deliberative individuali e
di gruppo, con l’obiettivo di apprendere e far apprendere
principalmente dall’esperienza nelle professioni e nelle
organizzazioni educative, formative, sociali e della cura. Non è
quindi, una formazione su contenuti di tipo tradizionale ma la
riflessione e l’esplorazione della propria attività di
“formatore”.
In estrema sintesi esso consiste nel portare ad
una maggiore consapevolezza nei confronti dei processi dei quali
sono protagonisti coloro che si occupano di formazione,
educazione, istruzione e cura. Tale consapevolezza viene
raggiunta attraverso un approfondimento e una riflessione
critica sui modelli che guidano le proprie azioni, sul “peso”
che la propria storia formativa ha nella relazione, e così via.
A tutte ed a tutti coloro che contribuiscono con
il loro lavoro ed il loro impegno a migliorare la qualità dei
nostri servizi, ed in particolare a quanti frequenteranno la
terza edizione del Master va il
mio augurio di buon lavoro e di una ulteriore crescita
qualitativa.
L’Assessora alla
formazione professionale
Luisa Gnecchi