Il balagančik compare nel XVIII sec.: erano baracchine in cui durante le fiere si tenevano spettacoli teatrali popolari. Accanto balagančik troviamo gli skomorochi, artisti girovaghi che andavano di villaggio in villaggio, accompagnati da orsi e di altri animali. A loro è attribuita la creazione del più famoso burattino russo, Petruška.
Bukvarjonok: abbecedario
Chleb da sol': pane e sale (offerta in segno di benvenuto)
Do svidanija: arrivederci
Dymkovo: Le statuette colorate di Dymkovo
A Dymkovo l'arrivo della primavera era salutato con statuette rituali, magiche: come i fischietti di terracotta, a forma di animali. Persosi col tempo il valore propiziatorio, gli artigiani hanno cominciato a rappresentare nelle figurine di terracotta, realizzate a mano, la vita contadina e borghese, creando così un mondo tra il popolare e il fiabesco.
Jazyk: lingua
Koza: Capra
Lubok: Il lubok è una forma d'arte popolare, eseguita con tecniche e materiali semplici, in cui si esprimono molti tratti dell'anima e del carattere russo. Il nome deriva da lub (corteccia ), da cui probabilmente si ricavavano le prime matrici incise. Vivacemente colorati, interessanti per i soggetti, i lubki decoravano l' izba e conferivano al semplice interno contadino colore e festosità.
Matrjoška:
La prima matrjoška, la bambolina che al suo interno ne contiene altre sempre più piccole, nasce nel 1892: in legno di betulla, dipinta a colori vivaci, l'aspetto di una contadina paffuta con il sarafan, l'abito tipico. Il nome è il diminutivo di Matrjona, molto diffuso in Russia.
Miša: soprannome dell'orsacchiotto e diminutivo di Michail
Posidelki: trattenimenti in cui si sta seduti insieme a conversare, veglie, serate
Tost: brindisi
Samovar:
Il nome descrive la funzione: samo (auto) e var (acqua bollente), come dire "autobollitore": il samovar serve per far bollire e mantenere calda l'acqua per il tè.
Si diffonde a partire dal '700 in tutte le case russe.
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