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Comuni e stemmi civici

La concessione di uno stemma civico rientra fra le prerogative sovrane. In passato, tale conferimento avveniva solitamente in occasione della promozione del comune a borgata o a città. I comuni rurali, di norma, erano invece sprovvisti di stemma e, sotto l’Impero austriaco, una tale situazione fu addirittura normata nel 1905 dal Ministero degli Interni. Dopo la Prima guerra mondiale e il conseguente smembramento della Contea principesca del Tirolo, la prerogativa di conferire stemmi comunali fu riconosciuta nel 1925 dalla neonata Repubblica Austriaca, alla pari degli altri Länder, anche per il Tirolo settentrionale. Per quanto riguarda invece l’Alto Adige, dopo il 1919 tale potere rimase in capo allo Stato, che si riservò il diritto di riconoscere l’eventuale stemma scelto dal Comune e di concederne l’uso. Con il primo Statuto di Autonomia del 1948, la competenza relativa all’ordinamento dei Comuni e, con essa, il diritto di concedere stemmi civici fu attribuita dallo Stato alla Regione Trentino-Alto Adige, che nel 1963 approvò un nuovo ordinamento, il cui art. 4 regolamentava proprio tali concessioni. In base all’articolo 3 della Legge Regionale 31 marzo 1971, n. 6, il conferimento di armi civiche è stato delegato alle due Province autonome di Trento e Bolzano, che ancora oggi dispongono di questa competenza.
Ad oggi, tutti i 116 Comuni dell’Alto Adige dispongono di uno stemma. Per la maggior parte essi sono stati concessi fra il 1966 e il 1971/72 dalla Regione e poi dalla Provincia Autonoma di Bolzano su proposta di un’apposita commissione araldica, istituita su iniziativa del Consorzio dei Comuni e del Landesverband für Heimatpflege, di cui facevano parte Norbert Mumelter, due dei massimi araldisti del tempo, i baroni Paul Kripp ed Egon Eyrl, nonché il pittore Hans Prünster, autore dei disegni. Nel 1972, a conclusione dell’impresa di dotare tutti i Comuni altoatesini di uno stemma, essi venivano pubblicati in un volume a cura dello stesso Prünster.
Tuttavia, non tutti gli stemmi erano nuove creazioni partorite dall’ingegno e dalla maestria della commissione. Fra questi, se ne trovavano anche di antichi, appartenenti per l’appunto alle città e borgate storiche del territorio provinciale. Nello specifico, si tratta delle armi civiche delle 7 città storiche della provincia (Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Vipiteno, Chiusa e Glorenza) e di quelle delle 13 borgate (Egna, Caldaro, San Lorenzo, Termeno, Nalles, San Candido, Rio Pusteria, Maia Bassa, Gries, Laces), cui si aggiungono 3 soli stemmi di altrettanti comuni rurali (Lagundo, Castelrotto e Luson).
Il diploma con cui l'arciduca Ferdinando I d'Austria, re di Ungheria e di Boemia, conte principesco del Tirolo, il 9 gennaio 1528 concesse lo stemma civico di Glorenza si conserva presso l’Archivio provinciale di Bolzano. Blasone dell'arma: partito, in 1 d’argento all’aquila tirolese coronata, rostrata e membrata d’oro, uscente dalla partitura; in 2 interzato in fascia di nero, argento e rosso.
WL