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I pergolati

Vendemmia in un sistema a telaio metallico in Valle Isarco presso Bressanone intorno al 1940, Archivio fotografico Planinschek, 189

Il vino è parte integrante della storia culturale dell'Alto Adige da 3.000 anni e ha quindi influenzato in modo duraturo lo sviluppo della regione con le sue influenze alpine e mediterranee.

La fusione delle tradizioni vitivinicole retiche con le tecniche di coltivazione romane ha fatto sì che venissero piantate sempre nuove varietà su pendii a prova di alluvione e coni di detriti. Durante il Medioevo, i monasteri della Germania meridionale e famiglie nobili rilevarono numerosi vigneti nella regione e perfezionarono i loro metodi di coltivazione.

Con l'apertura della ferrovia del Brennero nel 1867 e della ferrovia della Val Pusteria nel 1871, il vino poté essere esportato in grandi quantità in regioni lontane. Grazie ai viticoltori, ai commercianti di vino e alle prime cooperative frutticole sorte alla fine del XIX secolo, l'Alto Adige è oggi una rinomata regione vinicola con una qualità ottimale e una grande varietà. Su 5.300 ettari di vigneti dell'Alto Adige crescono circa 20 varietà di uve diverse. Oggi, circa un terzo di questi sono vini rossi e due terzi sono vini bianchi.

Il pergolato della vite ha caratterizzato per secoli il paesaggio del nostro territorio.

Le pergole originarie in legno, per lo più di castagno e acacia, con pali infissi verticalmente e orizzontalmente e l'intelaiatura del tetto in legno di larice, all'inizio del XX secolo sono state sostituite da fili metallici, i pali in legno gradualmente da pali in cemento. Il legno dei pali conficcati nel terreno veniva bagnato con rame o bruciato con il fuoco per evitare la marcescenza. Nel corso del tempo, i viticoltori hanno sviluppato numerose varianti delle pergole, sempre con l'obiettivo di adattare al meglio il sistema di allevamento delle viti alla conformazione del terreno, all'irraggiamento solare e alla facilità di coltivazione.

La pergola consente al terreno sotto la chioma di trattenere meglio l'umidità e funge da protezione naturale contro il sole, il che, secondo ultimi aproffondimenti, è quasi esclusivamente un vantaggio nella coltivazione di vini Vernatsch come il Magdalener. Questa varietà può sviluppare al meglio la sua qualità nel sistema tradizionale.

Oggi il sistema Guyot, simile al sistema a graticcio tradizionalmente utilizzato in Valle Isarco, in Alto Adige si è affermato quasi esclusivamente.

Il principale vantaggio del Guyot è la vicinanza della vite al suolo, che le permette di beneficiare del calore del terreno durante la maturazione, particolarmente utile in alte quote. Al contrario, un'altezza maggiore della vite ai piedi di una collina protegge la pianta dall'umidità al momento della raccolta e dalle gelate primaverili.

Un altro aspetto positivo del Guyot è la facilità di potatura e raccolta, oltre all'esposizione ottimale delle foglie al sole. Garantisce inoltre una buona densità di impianto e una maggiore longevità della pianta con una resa costantemente buona in termini di qualità e quantità di uva.

Alcune immagini di fondi fotografici dell'Archivio Provinciale di Bolzano del XX secolo testimoniano lo sviluppo dei vigneti.

MP

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