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Una società per l’astinenza dal brindisi - Un proposito quaresimale della metà del 16° secolo
La seconda domenica di Quaresima del 1550, alcuni nobili si riunirono a Bolzano presso il giudizio signorile per fondare, su suggerimento di Jakob Trapp zu Pisein, una società per astenersi dal brindisi, accordandosi per rinunciare totalmente o in gran parte al consumo di alcolici per un anno. Verso la fine del Medioevo durante i banchetti era in voga l’uso del cosiddetto Zutrinken (brindisi alla salute) che si trasformò in un vero e proprio obbligo di bere. Con ciò, la persona, alla quale con parole e gesti veniva intitolato un brindisi, doveva rispondere allo stesso modo, brindando a propria volta, fino a giungere spesso a un’ubriacatura più o meno intensa. Tanto questa usanza era diffusa in ambiente secolare e talvolta clericale, tanto appassionatamente si levarono avvertimenti o proteste contro di essa. Anche nel Tirolo meridionale, dove si consumava soprattutto il vino, a metà del XVI secolo l’usanza del “brindisi conviviale” aveva apparentemente raggiunto proporzioni tali che un gruppo di uomini aristocratici si riunirono in un’associazione per rinunciare all’alcol - inizialmente per un anno. L’atto costitutivo inizia con il riferimento al consumo eccessivo di vino, che colpiva tutte le classi sociali, indiscriminatamente i giovani e i meno giovani, e portava non solo alla malattia e alla morte prematura, ma anche al vizio, al disonore, all’incuria e a danni al corpo e al patrimonio. Per porre fine a tutto questo furono stabilite delle regole che ogni membro doveva rispettare. La prima regola prevedeva che in un banchetto conviviale i membri si astenessero dal brindare e non rispondessero a loro volta ad alcun brindisi; i membri non dovevano inoltre accettare bevande da donne, vergini o uomini. Tuttavia, per i soggiorni fuori dalla contea principesca del Tirolo e in presenza di un principe del quale dovevano ricambiare il brindisi erano sciolti dai loro voti. Se nel corso dell’anno i soci violavano le regole, per esempio bevendo alla salute di qualcuno o anche invitando qualcuno a bere, veniva comminata una multa di 2 fiorini, incassata e conservata da un cassiere. Era esplicitamente dichiarato che la persona punita non poteva rispondere con vergogna, rabbia o minacce a chi le aveva inflitto la punizione. Alla fine del periodo di un anno doveva essere presa una decisione circa l’utilizzo del denaro raccolto sotto forma di multa, ad esempio se dovesse essere distribuito come elemosina ai bisognosi. La società decise espressamente di ammettere altri membri e che dopo la scadenza dell’anno pattuito avrebbe deliberato circa la prosecuzione dell’attività. Il documento è stato firmato da ventuno uomini di nobili famiglie della contea - Trapp, Brandis, Botsch, Khuen-Belasi, ecc. - tra cui il governatore della provincia, Hans Jakob von Völs, e due cavalieri teutonici. Non si sa fino a che punto la “Società per l’astinenza dal brindisi” abbia avuto successo; in ogni caso, con questa lettera aperta i firmatari hanno voluto inviare un segnale forte.
ep
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