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Il secondo Statuto d’autonomia: motore del turismo negli anni Settanta
Il nuovo Statuto d’autonomia agì da catalizzatore, accelerò il cambiamento strutturale e creò le condizioni generali per una ripresa dell’industria turistica altoatesina, che negli anni successivi avrebbe riguardato anche aree meno sviluppate dal punto di vista turistico.
Lo sviluppo del turismo
Grazie alle nuove competenze, in Alto Adige poterono essere approvate in rapida successione diverse leggi provinciali che fecero progredire significativamente lo sviluppo di questo settore: la legge provinciale n. 79 del 28 settembre 1973 prevedeva lo svolgimento di rilievi e progetti di valorizzazione, ma anche di campagne pubblicitarie nell’ambito del turismo, la legge n. 24 del 22 agosto dello stesso anno regolava la concessione di contributi per le organizzazioni turistiche locali, le manifestazioni e altre iniziative d’interesse turistico e per “l’abbellimento e il miglioramento delle strutture ricettive”, andando anche a compensare eventuali deficit locali. A tal fine nel 1974 furono stanziati 415 milioni di lire all’interno del budget provinciale.
Appello ai giovani imprenditori
L’attenzione si concentrò maggiormente sulle aree strutturalmente deboli: nel 1975 all’interno di uno studio di pianificazione furono elaborate delle linee guida per lo sviluppo turistico ed economico destinate ai Comuni di Glorenza, Malles, Sluderno e Tubre in Val Monastero. Un consorzio tra le associazioni turistiche dei quattro comuni doveva prendere in maggiore considerazione la commercializzazione di questa destinazione turistica, ampliare la capacità ricettiva e innalzare gli standard qualitativi delle infrastrutture. Glorenza doveva puntare maggiormente sul turismo culturale e diventare sede di accademie estive, decisiva tuttavia era la sensibilizzazione delle giovani generazioni di ristoratori e albergatori per la salvaguardia del centro storico.
La qualificazione di imprese esistenti e l’installazione di nuove
Con la legge provinciale n. 13 del 1974 furono previsti contributi per la modernizzazione, l’ampliamento e la riqualificazione di aziende esistenti, ma anche per la costruzione di nuove strutture ricettive e di ristoranti. I contributi a fondo perduto fino al 30% permisero agli albergatori e ai ristoratori in provincia di Bolzano d’investire nell’allestimento di camere, sale da pranzo, saloni e cucine e di acquistare nuove attrezzature, dotare tutte le camere di bagni e servizi igienici.
Il boom edilizio continua
Queste e altre misure legislative innescarono una sorta di corsa all’oro. A partire dalla metà degli anni Settanta iniziò un vero e proprio boom edilizio in ambito turistico, che ancor oggi prosegue senza sosta e che ha cambiato irreversibilmente non soltanto la topografia, ma anche le persone. La sollecitazione a una maggiore sostenibilità e a un uso più attento delle risorse disponibili pone l’Alto Adige di fronte a nuove sfide anche in questo settore.
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