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Agli albori dell'elettricità – problemi di fornitura
Negli anni Novanta del XIX secolo iniziò anche in Alto Adige l’era dell’elettrificazione e negli anni successivi furono costruite centrali elettriche lungo vari corsi d’acqua. Poiché le strade delle città e dei centri abitati più grandi erano all’epoca ancora illuminate a gas e nelle abitazioni si utilizzavano candele o lampade a cherosene, con la corrente si voleva produrre soprattutto luce, ma si riconobbe e si utilizzò ben presto la possibilità di far funzionare con l’energia elettrica anche le ferrovie (ferrovie a cremagliera, funicolari, tram) – il mondo divenne non solo più luminoso, ma anche più mobile. Nel 1897 le città di Bolzano e Merano fondarono l’azienda elettrica consortile Etschwerke. La corrente veniva attinta dalla centrale idroelettrica costruita a Tel e trasportata a Merano e Bolzano attraverso una linea ad alta tensione a 10.000 volt. Essa giungeva a Bolzano attraverso i prati di Lana e Postal, seguendo poi il tracciato della strada principale lungo tutti i paesi; era costituita da tre cavi, ciascuno del diametro di 6 millimetri, fissati su pilastri di legno, disposti a circa 30 metri di distanza l’uno dall’altro. Già nel 1900 fu posata la prima linea di cavi interrata verso Merano, seguita da un’altra verso Bolzano nel 1904, poiché divenne ben presto chiaro quanto le linee elettriche aeree a lunga percorrenza fossero soggette a guasti. Dopo una forte nevicata, ad esempio, la neve doveva essere scrollata via dalle linee manualmente – come si può vedere in questa foto appartenente all’archivio delle Etschwerke e scattata a Terlano intorno al volgere del secolo. Ancora a distanza di oltre cent’anni, l’alimentazione elettrica può venir interrotta dalla caduta degli alberi durante le forti nevicate. Ai nostri giorni ciò ci fa acquisire ancor più consapevolezza di quanto nel frattempo l’elettricità sia giunta a dominare tutta la nostra vita.
ep
PT
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