Aree non edificabili
L'indennità di espropriazione per le aree non edificabili consiste nel giusto prezzo da attribuire, entro i valori minimi e massimi stabiliti dalla Commissione Provinciale Estimatrice, all'area quale terreno agricolo secondo il tipo di coltura in atto. Se l'area da espropriare è coltivata direttamente dal proprietario o appartiene ad una azienda agricola condotta dal proprietario, l'indennità è moltiplicata per il coefficiente 3.
Per ogni coltura agraria (p.e. prati e seminativi, frutticoltura, bosco) i valori agricoli sono divisi in classi. Tale classificazione dipende dalla presenza o meno di alcuni fattori agricoli (es. possibilità di lavorazione meccanizzata, irrigazione, ecc).
La Commissione Provinciale Estimatrice, presieduta dal Direttore dell'Ufficio Estimo della Ripartizione Patrimonio, determina annualmente i valori agricoli minimi e massimi che trovano applicazione nell'esproprio di aree non idonee all'edificazione (p.e. superfici per la costruzione di strade, opere idrauliche) nonchè nella determinazione dell'indennità per l'imposizione delle servitù (p.e. collettore fognario, acquedotto).
Principali fattori influenti la valutazione di un terreno non edificabile
- destinazione d'uso (reale e possibile)
- posizione
- accessibilità
- possibilità/potenzialità di miglioramento
- vincoli paesaggistici
- irrigazione (possibilità, presente)
- natura del terreno (fisica, chimica, ecc.)
- pendenza
- andamento del mercato dei prodotti agricoli
- vincoli/diritti di terzi (prelazione)
- domanda/offerta
- situazione economica generale