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Di Maio: "Alto Adige modello internazionale di dialogo e convivenza"

Il Ministro degli Esteri alle celebrazioni per i 30 anni del rilascio della quietanza liberatoria: "Autonomia successo comune di Italia e Austria, esempio di risoluzione delle controversie"

L’Autonomia dell’Alto Adige come successo comune di Italia e Austria, riuscitissimo modello di risoluzione delle controversie, ancora più importante oggi, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. È questo il senso dell’intervento del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, alle celebrazioni per il trentesimo anniversario del rilascio della quietanza liberatoria.

Il ministro: “Tra Italia e Austria un legame indissolubile”

“Sono davvero contento di essere qui, ringrazio in particolare il presidente Kompatscher per l’invito, grazie al quale ho incontrato nuovamente il collega Schallenberg. Queste celebrazioni arrivano infatti in una congiuntura particolarmente positiva dei rapporti tra Italia e Austria, il legame economico, culturale, storico, sociale e politico esistente tra i due Paesi è indissolubile". "Questo evento cade peraltro nel cinquantesimo anniversario dell'entrata in vigore del Secondo Statuto di Autonomia e nel ventisettesimo anniversario della comune appartenenza di Italia e Austria nell’Unione Europea, traguardi che hanno garantito lo sviluppo sociale ed economico dell’intera regione”, ha detto il titolare della Farnesina.

“Autonomia ottenuta con il pieno coinvolgimento delle popolazioni locali, in linea con la Costituzione italiana”

“Questa giornata di festa è la prova concreta del comune sentire di Italia e Austria sul dossier altoatesino, intesa che ha portato alla realizzazione, grazie al dialogo, di quello che oggi è un modello di riferimento”, ha aggiunto Di Maio. “Merito di due grandi statisti, De Gasperi e Gruber, che seppero mettere da parte i rancori, riuscendo a porre le basi di una moderna ed efficace autonomia". "Italia e Austria s’impegnarono a livello internazionale per trovare una soluzione comune. Un percorso conclusosi con successo con il Secondo Statuto di Autonomia, nato dal confronto tra l'allora Ministro degli Esteri Aldo Moro e il presidente Silvius Magnago, dal rispetto delle minoranze linguistiche e del principio di unità e indivisibilità dello Stato italiano. Un modello che negli anni successivi si è sviluppato e consolidato, permettendo all’Alto Adige di raggiungere risultati straordinari. È in questo contesto che è sorta l’Euregio, efficace progetto di collaborazione transfrontaliera tra Alto Adige, Trentino e Tirolo, modello concreto per l’Europa e per tutto il mondo”, ha aggiunto il Ministro degli Esteri, che ha evocato a questo proposito l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. “In questo preciso momento storico il modello altoatesino assume un’importanza ancora maggiore, perché costituisce un esempio di risoluzione pacifica di una controversia internazionale grazie al rispetto e al coinvolgimento delle minoranze e della sovranità nazionale”, ha concluso Di Maio, ringraziando ancora una volta, con grande calore, il padrone di casa Kompatscher, il collega Schallenberg e l’Alto Rappresentante dell’Onu de Varennes.


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ASP/mdg