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Infanzia: esentati i genitori dal pagamento in caso di quarantena
La Provincia si assume i costi delle famiglie nel caso in cui cessino i servizi alla prima infanzia a causa di una quarantena. Sinora nessun servizio è stato coinvolto.
Approvata oggi (29 settembre) dalla Giunta provinciale la proposta dell’assessora alla famiglia in base alla quale le spese di compartecipazione tariffaria delle famiglie saranno a carico della Provincia per tutto il periodo della sospensione obbligata dei servizi alla prima infanzia a causa di una quarantena.
“Un’assenza per quarantena è una misura di tutela che va a vantaggio di tutta la società. Per questa ragione non devono quindi essere penalizzati economicamente né le famiglie né i gestori dei servizi” afferma l’assessora alla famiglia.
Sinora non si è verificato nessun caso positivo nei 14 asili nido, nelle 92 microstrutture e presso le 220 Tagesmütter e quindi non si è resa necessaria l’adozione di una quarantena. “La delibera odierna – sottolinea l’assessora – rappresenta una misura importante per le famiglie che consente di mettere in sicurezza e di tutelare economicamente i servizi rivolti alla prima infanzia”.
I gestori dei servizi rivolti alla prima infanzia, diversamente da quanto avviene per gli asili e le scuole, sono principalmente privati (solamente gli asili nido vengono sostenuti dai Comuni), e quindi si finanziano prevalentemente grazie ai contributi pubblici e delle famiglie.
Per questa ragione è importante che i contratti stipulati proseguano la loro validità anche nei periodi in cui il servizio viene interrotto a causa di una quarantena. La delibera odierna della Giunta provinciale regolamenta quindi la compartecipazione della Provincia, dei Comuni e delle aziende (nel caso delle microstrutture aziendali) ai costi derivanti dall’interruzione del servizio a causa di una quarantena.
ASP/ck/fg