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Anche i contadini "part-time" sono agricoltori attivi

Bloccata l'interpretazione restrittiva del termine agricoltore attivo: l'assessore Schuler a Verona per la riunione della commissione

Anche i contadini "part-time" sono agricoltori attivi

La discussione sul concetto di "agricoltore attivo" a livello europeo e nazionale è partita già nel 2014, all'inizio della legislatura. In origine l'UE ha introdotto questa definizione per escludere dai contributi diretti quei contadini che si occupano dell'agricoltura come attività secondaria o comunque non a tempo pieno. All'epoca le organizzazioni nazionali rappresentative dei coltivatori avevano chiesto di indicare con il termine "agricoltore attivo" solo quegli operatori per i quali l'attività agricola rappresentava quella principale. Tale richiesta venne però respinta. Le semplificazioni introdotte con il cosiddetto Regolamento Omnibus del Commissario UE Phil Hogan in materia di Politica Agricola Comune (Pac) hanno nelle scorse settimane riacceso a Verona il dibattito riguardante la definizione di "agricoltore attivo". Al contrario di quanto stabilito da Hogan, che perseguiva l'obiettivo di semplificare la materia, in Italia si è tornati a un'interpretazione restrittiva del concetto.

Scongiurati disagi al 70% dei contadini altoatesini

La prospettiva era una modifica interpretativa della definizione che avrebbe danneggiato gravemente l'agricoltura altoatesina. "La definizione - sottolinea l'assessore all'agricoltura Arnold Schuler - è di grande importanza per la nostra provincia, poiché i contadini che svolgono l'agricoltura come attività secondaria o comunque non a tempo pieno sono numerosi: circa il 70% degli agricoltori altoatesini appartiene a questa categoria. E sono proprio costoro che si voleva di nuovo escludere dai contributi UE quali premi di produzione, indennità compensative e contributi per la difesa dalla grandine, attraverso una revisione del termine "agricoltore attivo" in senso restrittivo. Grazie all'intervento a Verona dell'assessore provinciale Arnold Schuler tale interpretazione restrittiva è stata ieri (17 aprile) respinta. In occasione della riunione di ieri la commissione Politiche agricole di Verona ha accolto la proposta dell'assessore Schuler che in questo modo impone alle aziende agricole di montagna di essere in possesso unicamente della partita Iva agricola.

USP

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