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Fiume Adige, interventi fra Merano e Salorno

In corso lavori di taglio delle piante e di cura della vegetazione lungo il fiume Adige tra Merano e Salorno. All'opera 10 squadre d’intervento

Per essere pronti in caso di piena necessario garantire all’Adige spazio sufficiente ed eseguire lavori di manutenzione regolari e interventi di messa in sicurezza degli argini. L'avvio in questi giorni (Foto: USP/Bacini montani)

Protezione da eventi di piena e tutela dell'ambiente costituiscono due priorità per l'Agenzia per la protezione civile. Tramite gli uffici della sistemazione bacini montani, l'Agenzia si occupa da 18 anni degli interventi di manutenzione e cura della vegetazione lungo il fiume Adige, ovvero da quando la competenza sul corso d’acqua fu trasferita dallo Stato alla Provincia. Nell’ambito delle misure di cura stabilite all’altezza dei restringimenti del fiume e nella area attigua ai ponti, si provvede al taglio delle piante di grosse dimensioni, al diradamento dei tratti con popolamenti troppo fitti e anche all’asporto degli accumuli di sabbia. "Per essere pronti in caso di piena dobbiamo garantire all’Adige spazio sufficiente ed eseguire lavori di manutenzione regolari nonché interventi di messa in sicurezza degli argini", afferma il direttore dell'Agenzia per la protezione civile, Rudolf Pollinger. Attualmente interventi di questo tipo sono in svolgimento nei pressi di Settequerce, dove al fine di evitare rotture si provvede a rafforzare gli argini del fiume grazie a pareti in acciaio.

"Esondazioni ed eventi di piena hanno posto in evidenza nel passato che, nei tratti critici dell’Adige l’acqua non ha un regolare deflusso", ricorda Pollinger. Soprattutto piante e cespugli che crescono sui grandi banchi di sabbia lungo gli argini interni al letto del fiume e le piante cadute in alveo e trasportate dalla corrente, possono provocare occlusioni pericolose presso i ponti, nonché restringimenti d'alveo e provocare di conseguenza esondazioni. Nei tratti più ampi e meno problematici, la vegetazione viene solo sfoltita per mantenerla giovane ed elastica. Vengono anche effettuati interventi di manutenzione sui banchi di sabbia e ne vengono creati di nuovi, e questo vale per il fiume Adige e per i suoi affluenti.

"Fino a pochi decenni orsono le scarpate e gli argini dell’Adige non presentavano alberi o cespugli - ricorda Peter Egger, direttore dell’Ufficio sistemazione bacini montani sud - ed erano infatti utilizzati per il pascolo, limitandosi a tagliare le piante e ripulire e le aree con il fuoco". In seguito all’introduzione del divieto di bruciare le aree, però, si è sviluppata una folta vegetazione ripariale, ideale dal punto di vista del paesaggio e della tutela ambientale, ma non da quello della sicurezza idraulica. "I lavori prevedono anche lo sfalcio delle scarpate e dei canneti - conclude Egger - gli interventi, pensati quali misure preventive nel caso di eventi di piena del fiume Adige, vengono eseguiti rispettando le esigenze ecologiche del sistema fluviale".

SA

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