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Grotta delle Conturines archivio del clima, conferenza il 6 ottobre

Da anni Christoph Spötl studia la Grotta delle Conturines come archivio del clima dell'ultimo milione di anni. Il 6 ottobre presentazione dei risultati.

Concrezioni nella Grotta delle Conturines (Foto Robbie Shone e Christoph Spötl)

La grotta delle Conturines, a 2.800 metri di altitudine in Alta Badia, è famosa perché nel 1987 vi furono rinvenuti i resti dell’orso preistorico delle caverne, poi denominato Ursus ladinicus. Ma la grotta è un luogo sensazionale anche per la presenza di estesi depositi minerali e di concrezioni calcaree, soprattutto nella zona più interna. Tali depositi sono di grande utilità alla scienza perché registrano – cosa piuttosto rara per le Dolomiti – le condizioni ambientali e climatiche di varie ere geologiche ampiamente precedenti all’arrivo nella grotta degli orsi che vi trascorrevano il letargo. Portare alla luce e decifrare queste informazioni custodite nella pietra è l’obiettivo di un team internazionale di geologi coordinati dal professor Christoph Spötl dell’Istituto di geologia dell’Università di Innsbruck.

I geologi guidati da Spötl hanno perforato gli strati di depositi minerali, spessi fino a 3 metri, con l’ausilio di punte cave diamantate, estraendone delle carote cilindriche poi tagliate, levigate e analizzate con vari metodi fisici e geochimici. Per diversi anni, inoltre, il gruppo di geologi ha monitorato il microclima e lo stillicidio della grotta per comprendere per quale motivo oggi non si formino più concrezioni e perché quelle esistenti siano soggette a una lenta dissoluzione. Venerdì 6 ottobre, alle 21.15, Christoph Spötl presenterà le sue ricerche nel corso di una conferenza (in lingua tedesca) alla sala delle manifestazioni J.B. Rinna di San Cassiano. La conferenza è organizzata dal Museum Ladin ed è collegata alla mostra temporanea "Il mondo misterioso delle grotte nelle Dolomiti". L’ingresso è libero e per l’occasione si può visitare anche la mostra.

USP

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