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Conciliazione famiglia-lavoro: un sostegno per le imprenditrici

In futuro la Provincia supporterà imprenditrici, libere professioniste e lavoratrici autonome di tutti i settori economici per aiutarle a conciliare famiglia e lavoro.

La Provincia di Bolzano ha avviato una nuova iniziativa di promozione a favore delle imprese. Mentre negli anni passati erano stati introdotti sussidi per l'internazionalizzazione, la digitalizzazione, la tutela dell'ambiente e l'apprendistato, il gruppo target della misura di sostegno adottata martedì 18 aprile  dalla Giunta provinciale sono le donne imprenditrici, lavoratrici autonome e libere professioniste. Secondo l'Istituto per la ricerca economica della Camera di Commercio (Ire), il 19,2% delle aziende, ossia 10.653 imprese produttive, sono attualmente gestite da donne.

L'assessore provinciale Philipp Achammer ha presentato oggi (19 aprile) le linee guida delle nuove misure destinate alla promozione dell'imprenditoria femminile assieme al collega di giunta Arnold Schuler, competente per i comparti economici del turismo e dell'agricoltura. Presenti anche la direttrice della Ripartizione Economia, Manuela Defant, e l'imprenditrice Marina Rubatscher Crazzolara, che presiede il Comitato per la promozione dell'imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Bolzano.

La politica economica è anche politica a favore delle donne

"Finalmente è giunto il momento", ha dichiarato soddisfatto l'assessore Achammer introducendo la presentazione di "un regolamento a cui si lavorava da tempo". La pandemia aveva ritardato i lavori, ma ora la Provincia potrà sostenere imprenditrici e libere professioniste attraverso progetti mirati per la conciliazione famiglia-lavoro, riconoscendo così "l'importante ruolo economico e sociale dell'imprenditoria femminile. Non vogliamo che le donne si astengano dal lavoro autonomo o dall'imprenditoria perché non riescono a conciliarlo con la famiglia", ha detto l’assessore Achammer, perché: "La politica economica è anche una politica rivolta alle donne".

A imprenditrici, lavoratrici autonome e libere professioniste con meno di dieci dipendenti che devono sospendere la loro attività lavorativa per motivi legati a gravidanza, maternità, esigenze legate alla crescita dei figli conviventi fino all'età di dodici anni, viene data la possibilità di essere sostituite pro tempore da una persona con esperienza e professionalità nella gestione dell’’impresa. Il periodo massimo di sostituzione è aumentato a 24 mesi per le gravidanze multiple.

“I contributi vengono sono concessi come aiuti ‘de minimis’ fino a un importo massimo di 20.000 euro” ha affermato la direttrice di Ripartizione Manuela Defabt ed ha aggiunto che “il periodo di sostituzione sino ad un massimo di 18 mesi può essere utilizzato anche in vari periodi”. La misura può essere richiesta da imprenditrici o da socie la cui sede aziendale si trova in Alto Adige; territorio in cui le richiedenti devono anche svolgere in modo continuativo la loro attività professionale. Possono accedere agli aiuti lavoratrici autonome e libere professioniste che lavorano in Alto Adige, partecipanti all'impresa familiare e collaboratrici con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa residenti in Alto Adige.

Per l'assunzione di una sostituzione tramite contratto di lavoro dipendente è previsto un contributo dell'80% sull'importo netto della busta paga. Per chi si avvale di prestazioni di lavoro autonomo o freelance viene invece riconosciuto il 60% dell'imponibile delle fatture emesse (IVA esclusa). La pianificazione familiare non deve essere un lusso, ha spiegato l'imprenditrice Marina Rubatscher Crazzolara, soprattutto alla luce del calo delle nascite, che a sua volta è la causa della carenza di manodopera qualificata. La presidente della Commissione consultiva della Camera di commercio per la promozione dell'imprenditoria femminile ha quindi accolto con favore la misura di sostegno, che "consente alle imprenditrici con figli di garantire la continuità dell'attività".

 Le domande possono essere presentate fin da ora

L’assessore Arnold Schuler ha fatto riferimento all'elevato numero di imprese gestite da donne nel settore della ricettività (2851) e dell'agricoltura (2769): "Anche in questi settori la conciliazione è una questione importante e non sempre facile da garantire". Le domande possono essere presentate in qualsiasi momento, ma devono pervenire prima dell'inizio del periodo di sostituzione. Le richieste vanno inoltrate tramite posta elettronica certificata (PEC) con apposito modulo. Per l'esercizio finanziario 2023 la Giunta provinciale ha stanziato a questo scopo la cifra complessiva di 200.000 euro. Ulteriori informazioni sulle modalità di presentazione della domanda sono disponibili sul sito web della Provincia dedicato alle agevolazioni all'economia.


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