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La nuova legge sulla pesca traccia la strada per il futuro

Domani (1° marzo) entra in vigore la nuova legge sulla pesca. L'attenzione si concentra sulla protezione dell'habitat acquatico e sulla sostenibilità, segnando così un'inversione di tendenza.

Dopo 44 anni, a dicembre la Giunta provinciale ha varato una nuova legge sulla pesca su proposta dell'assessore provinciale, Arnold Schuler, il Consiglio provinciale l'ha approvata a febbraio all’unanimità e domani (1° marzo) entra in vigore. "C'erano necessità economiche e legali, ma anche il fatto che c'è sempre più consapevolezza per la protezione e la conservazione del nostro ambiente", spiega l'assessore provinciale Arnold Schuler. La legge porta già il titolo "Protezione degli habitat acquatici e pesca sostenibile".

La legge riguarda tutte le acque di pesca pubbliche

La legge si applica a tutte le acque di pesca pubbliche i cui diritti di pesca sono in mano pubblica o privata; la legge si applica anche ai cosiddetti stagni di pesca, dove la composizione delle specie è regolata con precisione. Un'importante innovazione riguarda la gestione delle acque di pesca, ovvero il ripopolamento ittico. Finora il massimo ripopolamento possibile si basava sul principio dell'annaffiatoio, indipendentemente dalla capacità funzionale dei corpi idrici. "La novità è che non è più possibile effettuare ripopolamenti in acque in cui la riproduzione funziona in modo naturale e in cui sono presenti tutti gli stadi di età dei pesci", spiega l'assessore Schuler. Inoltre, si potranno utilizzare solo specie autoctone secondo la classificazione dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). Le eccezioni si applicano se si ottiene l'autorizzazione preventiva del Ministero per il ripopolamento di pesci classificati come alieni. Attualmente, ad esempio, la trota marmorata, il temolo adriatico e la carpa sono considerati pesci autoctoni.

In futuro, anche i minori potranno pescare: "Un pescatore che rispetta le regole può portare un minore a pescare con sé e lasciare che il minore di 16 anni abbia la canna sotto la sua supervisione", dice Schuler.

Il Registro delle acque di pesca è sempre stato tenuto dall'Ufficio provinciale caccia e pesca; la versione aggiornata è ora disponibile anche su Internet nella cartografia provinciale.

Regole per gli interventi e gli sport nelle acque di pesca e dintorni

Al fine di proteggere l'habitat acquatico, sono regolamentati anche gli interventi nelle acque di pesca e le attività nelle immediate vicinanze. Vengono inoltre stabilite nuove norme per le attività sportive nelle acque di pesca. Proprio oggi (28 febbraio), la Giunta provinciale ha deciso che per il momento le attività sportive e ricreative possono continuare a essere svolte in conformità con la decisione del 2002; entro un anno ci saranno nuove regole per l'esercizio di queste attività. La legge sulla pesca disciplina già la compensazione dei diritti di pesca esistenti in caso di deviazione delle acque e di rinnovo delle concessioni idriche. Viene fatta una distinzione tra le deviazioni di acqua nell'interesse pubblico e privato. "Da un lato, ci sono le misure di costruzione pubblica, ad esempio quelle dell'Agenzia per la Protezione civile, dall'altro i progetti edilizi privati sulle acque di pesca", spiega l'assessore Schuler. Per le strutture pubbliche dell'Amministrazione provinciale, in futuro sarà sufficiente una semplice notifica all'ufficio provinciale competente. I costruttori privati dovranno richiedere una perizia a questo scopo. "Nella perizia, così come nella semplice notifica, possono essere emanate norme per la protezione dell'habitat acquatico e possono essere prescritte misure di compensazione. Se i requisiti dell'ufficio non sono soddisfatti, in futuro sarà possibile bloccare la costruzione", spiega Schuler. La supervisione dei lavori nelle acque di pesca è assicurata dalla Ripartizione Foreste e dai guardiapesca.


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ASP/uli/mdg