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Fesr: 15 milioni per l'efficienza energetica degli edifici pubblici

Sono disponibili 15 milioni di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale per aumentare l'efficienza energetica degli edifici pubblici. Domande entro la fine di ottobre.

Il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr 2021-2027) mette a disposizione un totale di 15 milioni di euro per migliorare l'efficienza energetica degli edifici pubblici residenziali o di servizio. Gli enti pubblici e gli enti che nell'ambito del progetto non svolgono attività economica e che gestiscono strutture di servizi sociali accreditate possono richiedere questi fondi da oggi e fino al 31 ottobre 2023 nell'ambito del secondo bando per i progetti di priorità 2 (Verde). Il bando per progetti di "promozione dell'efficienza energetica negli edifici pubblici" è stato firmato la scorsa settimana dalla direttrice della Ripartizione Europa, Martha Gärber, e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione. Oggi (4 luglio) la Giunta provinciale ne ha preso atto.

Maggiore efficienza energetica, meno gas a effetto serra

"Gli edifici a basso impatto climatico e ad alta efficienza energetica svolgono un ruolo essenziale nella riduzione delle emissioni di gas serra", ha dichiarato il presidente Arno Kompatscher nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla seduta della Giunta provinciale. "Pertanto, la promozione dell'efficienza energetica e la riduzione delle emissioni di gas serra sono un obiettivo specifico del programma europeo Fesr 2021-2027 della Provincia, nell'ambito della priorità 'Verde'". Il nuovo bando per progetti per edifici pubblici più efficienti dal punto di vista energetico è già il secondo con questo obiettivo, dopo quello per la costruzione di condotte per la rete di teleriscaldamento e raffreddamento", ha aggiunto il presidente della Provincia.

Edifici pubblici residenziali o destinati a servizi pubblici

Per questo bando sono disponibili fondi per un totale di 15 milioni di euro. Di questi, cinque milioni di euro sono destinati a interventi su edifici pubblici residenziali e dieci milioni di euro per edifici pubblici destinati a servizi pubblici. Il tasso di finanziamento è dell'80%.

I progetti da presentare devono riguardare edifici in Alto Adige e per ogni edificio da ristrutturare deve essere presentata una domanda di finanziamento separata. Verranno presi in considerazione solo progetti con costi complessivi superiori a 200.000 euro e l'importo massimo del finanziamento per progetto è di tre milioni di euro. Di norma, i progetti di ristrutturazione devono essere realizzati entro la fine di giugno 2026.

Costi di almeno 200.000 euro, contributi fino a tre milioni di euro

Il prerequisito è che le misure previste migliorino significativamente la classe di efficienza energetica dell'edificio in questione in termini di normative CasaClima. I requisiti minimi sono almeno la "Classe CasaClima B" (efficienza dell'involucro edilizio inferiore o uguale a 50 kWh/m²a) e un risparmio di energia primaria di almeno il 30%.

Per un elevato risparmio dell'energia primaria richiesta, ossia per un alto grado di efficienza energetica e quindi per un ideale rapporto costi-benefici, si raccomanda, ove possibile, l'installazione di una pompa di calore in combinazione con un sistema di riscaldamento a bassa temperatura. In diretta connessione con la ristrutturazione energetica, sono ammissibili anche gli investimenti per l'installazione di impianti solari termici, pompe di calore e sistemi di riscaldamento a biomassa, a condizione che l'edificio da ristrutturare non si trovi all'interno di una zona delimitata per l'approvvigionamento da parte di un impianto di teleriscaldamento. Al termine dei lavori, deve essere effettuato il bilanciamento idraulico per ogni elemento di riscaldamento e, se applicabile, anche per ogni elemento di raffreddamento. Le spese corrispondenti sono ammissibili nel progetto.

Domande da presentare entro la fine di ottobre 2023

Le domande di progetto possono essere presentate da oggi fino al 31 ottobre 2023 (ore 12.00) tramite il sistema di gestione dei progetti "CoheMON". I richiedenti (o i rappresentanti legali e le persone incaricate della gestione del progetto) devono essere dotati dell'identità elettronica (Spid).


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