Il nuovo inizio
La vita quotidiana
Finita la guerra la vita quotidiana
cercava di riprendere il suo corso
naturale, facendo i conti con la riparazione
dei danni materiali, il passaggio
e lo smistamento di profughi
provenienti dalla Germania, le carenze
alimentari.
L’immagine di bambini festanti, in una colonia organizzata a Bolzano in quello che fino a pochi mesi prima era stato il lager nazista, è l’emblema del desiderio di ritornare alla normalità in una situazione in cui i segni del dramma della guerra erano ancora ben visibili.
Scuola, lingua e nomi
La nascita dell’Italia democratica
segnò fin dall’inizio una svolta positiva
in riferimento al trattamento
della minoranza sudtirolese. Dopo
vent’anni in cui il volto dell’Italia in
Alto Adige era stato quello del regime
fascista, a partire dal 1945 l’atteggiamento
dello Stato italiano nei confronti
dei concittadini di lingua tedesca
apparve subito improntato ad uno
spirito diverso, anche grazie alle pressioni
alleate.
Già alla fine del 1945 rinasceva la scuola in lingua tedesca, mentre con altri provvedimenti il Governo italiano si impegnava a ristabilire i nomi di famiglia tedeschi italianizzati durante il fascismo e a garantire l’uso, su di una base di parità, della lingua tedesca nell’amministrazione e nella toponomastica.