Bacino artificiale di Zoccolo, misure a tutela del patrimonio ittico
Le specie ittiche presenti nel lago, a Santa Valburga in Val d'Ultimo, verranno trasferite in altri bacini con l'elettropesca e la supervisione di un esperto ittico.
ULTIMO/BOLZANO (USP). Il lago artificiale di Zoccolo deve essere completamente svuotato per motivi di sicurezza a causa di una fuoriuscita d'acqua che non può essere fermata dal 13 maggio (leggi il comunicato dell’USP). Per la riparazione della perdita d'acqua è indispensabile uno svuotamento completo. Nel bacino di Zoccolo ci sono numerosi pesci che morirebbero durante lo svuotamento. Su questo tema si sono già svolti tre incontri, ai quali hanno partecipato rappresentanti della società di gestione Alperia Greenpower Srl, dell'associazione di pesca interessata, del Servizio veterinario e dell'Autorità forestale responsabile della pesca.
Nel corso degli incontri è stato concordato che nell’area del bacino artificiale, all'altezza della foce del rio Pracupola, devono essere realizzati dei bacini, in modo che i pesci recuperati dal lago possano essere trasferiti e quindi sopravvivere. Questi lavori sono attualmente in corso. Inoltre, è stato già concordato che le misure rilevanti dal punto di vista ittico-ecologico devono essere accompagnate da un esperto di pesca. A tal fine, Alperia Greenpower Srl ha già incaricato il limnologo Vito Adami.
I recuperi dei pesci verranno effettuati prioritariamente mediante il metodo dell’elettropesca, in modo che i pesci possano essere recuperati vivi e trasferiti nei due nuovi bacini appositamente creati nell'area del bacino. I recuperi dei pesci nel bacino vengono effettuati dalla società Habitat 2.0 Studio tecnico associato di Brescia. Questa società dispone delle attrezzature necessarie e delle qualifiche professionali richieste.
Il popolamento ittico nel bacino di Zoccolo è composto in parte da specie ittiche tipiche di ambienti alpini di media ed alta montagna. Queste specie ittiche includono i salmonidi e la sanguinerola. La restante parte è composta da specie ittiche non tipiche per questo bacino, principalmente il pesce persico e il cavedano (tramite immissioni illegali), ma anche specie esotiche come la Pseudorasbora.
Per questo motivo e a causa del fatto che i bacini provvisori hanno una capacità limitata, si favorisce il trasferimento prioritario delle specie ittiche tipiche nei bacini provvisori. Se necessario, questi pesci potranno essere trasferiti anche in altri corpi idrici gestiti dall'Associazione pescatori Val d’Ultimo. Le specie ittiche non autoctone devono essere destinate, se possibile, all'uso alimentare umano (ad esempio i pesci persici). Non si approva per motivi di ecologia ittica il trasferimento delle specie ittiche non tipiche del bacino in altri corpi idrici.
Dopo il completamento delle operazioni di recupero verrà presentato un rapporto dettagliato.
red