"DiversaMente": sfide e opportunità dell'inclusione scolastica
A Bolzano un convegno dedicato al personale scolastico per rafforzare e sostenere l'inclusione nelle scuole. Galateo: "Garantire strumenti concreti ed innovativi".
BOLZANO (USP). L’inclusione scolastica è una strategia da attuare nel contesto scolastico. Un’azione che dovrebbe caratterizzare il modo di lavorare dell’intera comunità scolastica, per garantire a tutti gli studenti, senza distinzioni di abilità o capacità, di apprendere insieme. Un aspetto assai attuale, anche nelle scuole dell’Alto Adige, sul quale si è sviluppato il convegno “DiversaMente”, dedicato al personale scolastico, tenutosi l’11 aprile all’Eurac di Bolzano.
Il vicepresidente della Provincia e assessore all'Istruzione, Marco Galateo, il sovrintendente scolastico, Vincenzo Gullotta, e l’ispettore per l’inclusione, Christian Rispoli, hanno aperti i lavori davanti ad una folta platea di presenti. “Si tratta di un momento di riflessione, di informazione e di aggiornamento, che periodicamente vogliamo offrire a tutto il personale della scuola”, ha rimarcato il sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta. “È importante che ogni membro della comunità si impegni per favorire l’inclusione di ognuno dei ragazzi e delle ragazze affidati alla scuola: per farlo abbiamo bisogno di strumenti pratici”. Il vicepresidente e assessore all’Istruzione Marco Galateo ha voluto evidenziare come la scuola in lingua italiana rappresenti un luogo di accoglienza e di incontro. “Perché questa vocazione continui a caratterizzare il nostro sistema, siamo riusciti ad aumentare il numero dei docenti specializzati. Ora è necessario dotare il personale di ulteriori strumenti concreti e innovativi, utili a gestire la complessità delle nostre classi. Ecco perché questi momenti di aggiornamento sono fondamentali per la scuola italiana”.
Il convegno si è aperto con una tavola rotonda, che ha introdotto i circa 300 partecipanti al tema della neurodivergenza. “Quando il cervello di una persona pensa, elabora e apprende in modo differente rispetto a quello che è considerato tipico si parla di neurodivergenza” spiega l’ispettore del Servizio inclusione Christian Rispoli. “Non si tratta di una malattia o patologia, ma è un termine che comprende condizioni come, ad esempio, l’autismo e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), ma anche la dislessia e la discalculia”. Nel corso del pomeriggio si sono susseguiti due workshop per il personale scolastico di tutti gli ordini di scuola, tenuti da esperti come Filippo Barbera, Arianna Bentenuto, Laura Malavasi, Anna Monauni, Caterina Scapin e Luca Scarpari.
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