Cts Einaudi: nove allievi su dieci lavorano

Il dato emerge dalla quinta edizione del Bilancio sociale del Cts Luigi Einaudi presentato oggi a Bolzano. Il vicepresidente Galateo: "Importante rinnovare costantemente le modalità didattiche".

BOLZANO (USP). Una scuola professionale impegnata nell'innovazione, dalla forte identità, inclusiva. È questo il ritratto del Cts Luigi Einaudi di Bolzano che emerge dalla quinta edizione del Bilancio sociale illustrato oggi (19 novembre) a Bolzano, alla presenza di studenti, docenti, aziende ed istituzioni.

“A due anni dalla conclusione del ciclo scolastico, lavorano quasi nove allievi del Cts su dieci. Di questi, l’81% sostiene di aver trovato facilmente un’occupazione e il 59% si dice soddisfatto del proprio impiego. È dell’11% invece, la percentuale di studenti che continua gli studi", riassume la direttrice Nicoletta Rizzoli, convinta promotrice dell'appuntamento che illustra nel dettaglio ai vari enti pubblici che interagiscono con la scuola il lavoro svolto nel quadriennio. L’edizione 2023 del Bilancio sociale è l’occasione per illustrare il lavoro del Cts rispetto agli impegni presi nel Bilancio sociale 2019 e impostare gli obiettivi per il prossimo periodo. “Fare il Bilancio sociale non è un obbligo dettato dalla legge”, spiega il vicepresidente della Provincia, assessore Marco Galateo. "Per questo motivo ammiro il lavoro svolto dal Cts Einaudi. Sfogliando il Bilancio, ho trovato una scuola aperta al territorio attraverso collaborazioni con aziende ed enti e numerosi corsi di formazione continua. Allo stesso tempo ho visto una scuola pronta a rinnovare costantemente le modalità didattiche e ad introdurre la tecnologia in maniera ragionata nelle aule”.

Anche il sovrintendente Vincenzo Gullotta ha partecipato alla presentazione e nel suo intervento ha sottolineato come il Cts abbia colto in questi anni la sfida di rendere la scuola più tecnologica, e quindi più appetibile agli studenti, senza dimenticare il senso ultimo della tecnologia: migliorare la vita e le performance delle persone, senza annullarle o sopraffarle. “L’esempio del Cts dimostra che si può raggiungere un buon punto di incontro fra la necessità di utilizzare le innovazioni e la capacità di utilizzarle in modo critico e costruttivo”, ha spiegato il sovrintendente Gullotta.

Il direttore della Formazione professionale, Giuseppe Delpero, ha evidenziato come “il Bilancio sociale del Cts mette in luce la preparazione dei docenti: una gran parte di essi, infatti, proviene da precedenti esperienze in azienda. Un aspetto che permette loro di preparare una più efficiente programmazione della didattica, per migliorare ulteriormente la preparazione degli studenti”.

tl