Violenza sulle donne: l'Alto Adige tiene gli occhi aperti
Presentata oggi nel cortile interno di Palazzo Widmann a Bolzano la campagna per la Giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre. Più donne usufruiscono dei servizi offerti dai consultori.
BOLZANO (USP). Nel 2023, 760 donne hanno contattato un consultorio perché volevano fuggire da una situazione di violenza. I dati, raccolti dall'Istituto provinciale di statistica, sono stati presentati dall'assessora provinciale Rosmarie Pamer in anteprima (il rapporto dettagliato sarà pubblicato da Astat il 22 novembre) in occasione della presentazione odierna (18 novembre) della campagna per la Giornata contro la violenza sulle donne.
Insieme al presidente della Provincia Arno Kompatscher, alla Commissione provinciale pari opportunità per le donne con la presidente Ulrike Oberhammer e la vicepresidente Nadia Mazzardis, alla Rete contro la violenza sulle donne, al Servizio Donna e all'Ufficio per la Tutela dei minori e l'inclusione sociale, Pamer sostiene fermamente la campagna “L'Alto Adige tiene gli occhi aperti!”, che si concentra sulle molte forme di violenza, a volte invisibili, che le donne devono affrontare.
“Purtroppo, molte persone guardano ancora dall'altra parte quando si verifica una violenza”, ha affermato la presidente Oberhammer. "Non dobbiamo lasciare le vittime e le loro famiglie da sole. Le donne riferiscono spesso che il comportamento era noto e tuttavia molti hanno fatto finta di non vedere. E questo vale per la violenza sul posto di lavoro, a casa, nello sport. A tal ragione è importante prestare attenzione. Iniziare a scuola e formare il personale in tutti i settori. Solo attraverso una rete forte e sinergica possiamo rendere visibile la violenza e realizzare un cambiamento culturale".
"Tutti i presenti concordano sul fatto che questa situazione deve cambiare. Si tratta di mandare un segnale. Perché la violenza contro le donne non deve trovare spazio. Guardare dall'altra parte non è un'opzione, né per i politici, né per la società”, ha sottolineato l'assessora provinciale Pamer.
Nadia Mazzardis, vicepresidente della Commissione provinciale pari opportunità, ha ricordato che le donne sono spesso viste come una proprietà, giudicate per come si vestono e come appaiono. “Serve un’assunzione di responsabilità da parte del genere maschile, che deve biasimare pubblicamente questi comportamenti, altrimenti le donne considerate ancora oggetti da soppesare in pubblico, continueranno ad essere oggetti da possedere nel privato e se ti vengono 'portati via', puoi sentirti autorizzato ad uccidere".
La campagna di sensibilizzazione si tiene dal 26 novembre al 10 dicembre e fornisce approfondimenti su cinque forme nascoste di violenza di genere: linguaggio e umorismo sessisti, educazione a ruoli di genere stereotipati, oggettivazione sessuale nei media, Victim blaming e Catcalling. Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina web dedicata. La campagna è stata sviluppata dalla Rete contro la violenza sulle donne, che comprende la Commissione provinciale pari opportunità per le donne, il Servizio Donna, 20 associazioni e organizzazioni, in collaborazione con l'Agenzia di Stampa e Comunicazione. “La violenza è un fenomeno complesso, per cui sono necessarie diverse contromisure”, ha detto Sigrid Pisanu dell'associazione "Donne contro la violenza - Frauen gegen Gewalt", che gestisce la casa delle donne di Merano. Il materiale della campagna è disponibile al Servizio Donna della Provincia.
Per sostenere le donne vittime di violenza, due anni fa è stata approvata una legge provinciale sulla prevenzione della violenza. Attualmente è in fase di attuazione, compresa l'introduzione di un contributo di solidarietà per l'assistenza legale. "Nel 2024 sei donne ne hanno fatto richiesta e tre hanno già ricevuto il contributo", ha precisato la direttrice Astrid Wiest. “Il monitoraggio e l'attuazione della legge è una funzione importante dell'Ufficio per la tutela dei minori e l'inclusione sociale". Nell'ambito del piano triennale 2023-25, si sta lavorando per espandere il servizio delle case delle donne alle Comunità comprensoriali di Oltradige-Bassa Atesina, Salto-Sciliar e Val Venosta. Inoltre, sono attivi anche interventi per gli autori di violenza di genere; le linee guida sono attualmente in fase di revisione da parte della Ripartizione Politiche sociali.
Supporto qui
È possibile trovare supporto ai seguenti numeri verdi disponibili 24 ore su 24:
Centro antiviolenza e casa alloggi protetti GEA a Bolzano: 800 276 433
Centro antiviolenza e casa alloggi protetti "Donne contro la violenza" a Merano: 800 014 008
Centro antiviolenza e casa alloggi protetti a Bressanone: 800 601 330
Disponibilità telefonica a orari fissi:
Alloggi protetti KFS a Bolzano: 800 892 828 (dal lunedì al giovedì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.00, il venerdì dalle 8.00 alle 12.30).
Centro antiviolenza e alloggi protetti a Brunico: 800 310 303 (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.00).
ck/an