Recupero rifiuti organici: visite guidate all’impianto di Lana
Folta partecipazione oggi (8 giugno) per le visite all’impianto di fermentazione di Lana, organizzate dall’Agenzia ambiente in collaborazione con eco center SpA e Comunità comprensoriale Burgraviato.
Una corretta raccolta differenziata del rifiuto “umido” inizia già tra le mura domestiche ed è fondamentale da un lato per il corretto funzionamento di un impianto di fermentazione come quello di Lana e dall’altro per la conversione di questa tipologia di rifiuto in nuova risorsa: compost e biogas e, da questo, energia e calore. Le interessate e gli interessati hanno potuto constatarlo di persona oggi (8 giugno) nell'ambito della giornata di visite all'impianto di Lana. La giornata informativa è stata organizzata dall'Ufficio Gestione rifiuti dell'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima insieme alla Comunità comprensoriale Burgraviato e all'eco center Spa.
"L'impianto di fermentazione di Lana è un ottimo esempio di come si possano recuperare preziose risorse già a partire dalle nostre case, utilizzando tecnologie innovative e una raccolta differenziata responsabile” ha sottolineato Peter Brunner, assessore provinciale alla Protezione dell'ambiente, della natura e del clima. Come ha riferito Ulrich Gamper, responsabile ambientale della Comunità comprensoriale Burgraviato, l'impianto di fermentazione è stato costruito dalla Comunità nel 2006 e la gestione è stata affidato a eco center Spa nel 2007. "Inizialmente a Lana venivano conferiti solo i rifiuti organici della Comunità comprensoriale del Burgraviato. Ben presto, però, si sono aggiunti quelli di Bolzano e di altri comprensori", spiega Gamper.
Compost di qualità ed elettricità dai rifiuti organici
“Nell'impianto di fermentazione vengono attualmente trattate circa 22.000 tonnellate di rifiuti organici all'anno provenienti da 56 Comuni altoatesini”, fa presente Giulio Angelucci, direttore dell'Ufficio Gestione rifiuti dell'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima.
"L'impianto è stato ampliato due anni fa per arrivare alla capacità massima di 30.000 tonnellate all'anno. in futuro accanto alla produzione di energia elettrica si potrebbe pensare anche a mettere l'energia sotto forma di biometano nella rete gas" ha affermato il direttore generale di eco center Spa, Marco Palmitano.
Il processo di digestione anaerobica ha inizio con l’arrivo all’impianto di fermentazione di Lana dei rifiuti organici raccolti dal servizio di raccolta pubblico. “Il rifiuto conferito nell’impianto di Lana viene dapprima pretrattato e liberato da tutte le impurità, come ossa, stoffa, legno e plastica, che purtroppo sono presenti, e quindi triturato, diluito con acqua ed inviato ai tre digestori”, spiega Martino Sacchini, responsabile dell’impianto di fermentazione di Lana. “In questi enormi serbatoi gran parte della sostanza organica viene trasformata in biogas ad opera della flora batterica anaerobica. La massa liquida impoverita della parte organica, restante nei digestori, viene successivamente disidratata, diventando così fango solido. Tale fango, pari al 15% della quantità di rifiuto organico totale lavorato, viene quindi trasferito ad impianti di compostaggio fuori Provincia da cui si ottiene compost di qualità”. Il biogas, prodotto nei digestori, viene utilizzato come combustibile dai motori a gas per produrre energia elettrica: il 25% è autoconsumo e il restante viene immesso nella rete elettrica. In questo video, girato recentemente nell’impianto di fermentazione di Lana, viene illustrato l’intero processo di digestione anaerobica dei rifiuti organici.
Progetto "CORE": buone pratiche per la gestione circolare dei rifiuti
“La visita guidata all’impianto di fermentazione di Lana rientra nelle azioni di sensibilizzazione 2024 previste nell’ambito del progetto “CORE” (Composting in Rural Environments) di cui l’Alto Adige è partner attraverso l’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima “, sottolinea Elisa Poznanski, referente per il progetto CORE in Agenzia ambiente.
Il progetto “CORE”, finanziato dal programma Interreg Europe, è incentrato sullo scambio di buone pratiche in tema di gestione della frazione organica dei rifiuti. I paesi coinvolti sono Spagna (capofila di progetto), Germania, Belgio, Svezia, Ungheria, Polonia, Grecia e Italia. Nel progetto è coinvolto anche l’ECN (European Compost Network), come autorevole consulente per la parte tecnica e di comunicazione. Per il progetto "CORE" sono disponibili quasi 1,9 milioni di euro, di cui quasi 200.000 € assegnati alla Provincia di Bolzano. Il progetto avrà una durata di 4 anni (marzo 2023 – febbraio 2027).
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Provincia (https://ambiente.provincia.bz.it/rifiuti-suolo/eu-progetto-core.asp).
Vai alla versione originale del comunicato per visualizzare eventuali immagini, documenti o video correlati
red/mpi