Maltempo: circa 250 cantonieri impegnati sulle strade

Secondo una prima stima, ammontano a 700 mila euro i danni alla rete stradale provocati dall'ondata di maltempo nel weekend di Pasqua. Circa 250 i cantonieri del Servizio strade al lavoro.

Gran lavoro per gli uomini del Servizio strade della Provincia nel corso del weekend di Pasqua. Oltre ad essi, circa 80 vigili del fuoco, coadiuvati da oltre 1.000 vigili del fuoco volontari, sono stati impegnati soprattutto nella giornata di lunedì di Pasquetta, per garantire la percorribilità delle strade e la messa in sicurezza dei pendii. In 72 ore sono stati effettuati oltre 100 interventi, soprattutto nella parte occidentale dell’Alto Adige, causati dalle forti precipitazioni che hanno interessato soprattutto i versanti meridionali. "La situazione generale si è attenuata grazie al miglioramento della situazione meteorologica generale. Tuttavia, la situazione viene ancora costantemente monitorata", sottolinea Klaus Unterweger, direttore dell'Agenzia di Protezione Civile. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher, in qualità di assessore alla Protezione civile, ha voluto ringraziare tutti i volontari intervenuti durante il lungo fine settimana di Pasqua. "Queste giornate hanno evidenziato, ancora una volta, l’organizzazione e l’efficienza dei tanti vigili del fuoco volontari presenti sul territorio. Il mio personale ringraziamento va a tutti coloro che, nonostante le vacanze di Pasqua e le feste programmate in famiglia, hanno svolto il loro dovere in favore della popolazione locale."


Danni stimati in 700.000 euro

Tutti i 480 cantonieri del Servizio strade della Provincia hanno prestato servizio nel fine settimana, pronti per intervenire. Circa la metà di loro era in servizio per rendere nuovamente percorribili le strade interessate. Daniel Alfreider, assessore provinciale alla Mobilità, si è detto sollevato dal fatto che nessuna persona sia rimasta ferita durante i forti eventi atmosferici che hanno interessato le strade altoatesine nel fine settimana di Pasqua e durante i lavori di bonifica: "Grazie alla professionalità del personale del Servizio strade, alla buona collaborazione con l'Agenzia per la protezione civile e i vigili del fuoco volontari e alla competenza delle ditte appaltatrici, la maggior parte delle strade ha potuto essere riaperta in tempi molto brevi. È anche questo che rende speciale l'Alto Adige". "Al momento i danni sono stimati in 700.000 euro", afferma Philipp Sicher, direttore del Servizio strade della Provincia.

Uno dei primi interventi di manutenzione stradale durante il fine settimana di Pasqua è stato effettuato sulla strada statale per Solda, dove la domenica di Pasqua si era verificato uno smottamento. Dopo lo sgombero della strada e la messa in sicurezza del pendio, la strada è stata riaperta al traffico in serata. La domenica di Pasqua è stata spostata anche la strada provinciale per malga Kuppelwieser in Val d'Ultimo. Da domenica sera alle 21.00, la strada provinciale per Martello è stata chiusa a causa del rischio di valanghe. L'arteria è stata sgomberata dalla neve e in seguito è stata riaperta alla circolazione. Anche la strada statale per il Passo Gardena, che era stata chiusa dalle 21.00 del Sabato Santo per motivi di sicurezza, è stata regolarmente riaperta al traffico.

Il personale del Servizio strade è stato particolarmente messo alla prova dagli eventi atmosferici nella notte tra domenica e lunedì di Pasqua e per tutto il lunedì di Pasqua. Sulla strada statale per Ultimo si è verificata una frana. Le reti di contenimento del pendio sono riuscite a trattenere la maggior parte del materiale, riferisce Sicher. Una frana sulla strada statale vicino a Foresta-Tel, a Lagundo, ha reso necessaria la deviazione del traffico via Plars. Il Servizio strade ha provveduto a liberare immediatamente la strada. Anche la strada statale tra Merano e San Leonardo in Passiria è stata chiusa a causa della caduta di massi. Anche in questo caso, il Servizio strade ha iniziato immediatamente a rimuovere i massi. Infine, nel pomeriggio della domenica di Pasqua, anche la strada statale per la Val Senales è stata temporaneamente impraticabile a causa della caduta di massi. "Ci sono stati anche decine di altri piccoli interventi del Servizio strade", spiega Sicher.


I geologi della Provincia valutano le zone a rischio

Anche i geologi della Provincia hanno dovuto affrontare una serie di interventi, soprattutto lungo le strade della Bassa Atesina, nelle zone di Bolzano e Merano, la Val Venosta, la Val Passiria e in Val Sarentino. Secondo il direttore dell’Ufficio Geologia e prove materiali, Volkmar Mair, i problemi principali sono derivati dalle superficiali, che hanno parzialmente invaso le strade, danneggiando anche banchettoni e muri di sostegno. In alcuni punti, singoli massi di grandi dimensioni sono caduti da pendii ripidi. "A causa dell'enorme quantità d'acqua, la parte superiore del terreno, da 50 centimetri a 1 metro, è rimasto fortemente ammorbidito", spiega Mair. Le strutture di protezione hanno retto complessivamente bene, nonostante le precipitazioni cadute al suolo abbiano toccato dai 100 ai 150 litri per metro quadrato”, rileva Mair. Tre geologi della Provincia sono stati sempre in servizio durante il fine settimana di Pasqua, i quali hanno potuto ricevere ausilio da alcuni geologi freelance

A Ora si è verificata un crollo in roccia con massi grandi che hanno danneggiato una falegnameria situata in zona artigianale. "Abbiamo reagito immediatamente alla situazione di emergenza, controllando la parete soprastante agli edifici e facendo un disgaggio della nicchia di distacco con l’intervento di una ditta specializzata. Sul posto si sono recati due geologi della Provincia per ispezionare l’area. L’intera zona è stata inoltre monitorata da un elicottero. 

L'assessore provinciale all’Edilizia pubblica e Patrimonio, Christian Bianchi, ha sottolineato ancora una volta l'importanza di adattarsi ai cambiamenti climatici, di pianificare con attenzione e di continuare a lavorare su strategie adeguate per proteggere le persone, le aree residenziali e le infrastrutture dai rischi idrologici. "I geologi, in particolare, danno un contributo importante alla gestione dei pericoli naturali con le loro valutazioni, come è stato dimostrato durante gli interventi effettuati nel fine settimana", ha detto Bianchi.



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ck/san/red