Bilancio e prospettive dei primi 10 anni dell’assegno di cura

Sono 11.799 le persone assistite a domicilio con l’assegno di cura, 4200 nelle case di riposo. Maggiore qualità della vita e meno burocrazia.

Gli assessori Martha Stocker e Richard Theiner nel corso della conferenza stampa Foto: USP/BF

Gli assessori Richard Theiner e Martha Stocker, in occasione dei 10 anni dall’istituzione dell’assegno di cura, hanno fatto oggi, nel corso di una conferenza stampa, un bilancio di questo strumento e ne hanno tracciato le prospettive future. “Dieci anni fa tutti erano concordi sulla necessità di introdurre l’assegno di cura, ma le vere difficoltà hanno riguardato le sue peculiarità e la forma del suo finanziamento.

Eravamo anche consapevoli che questa decisione avrebbe avuto considerevoli ripercussioni sui bilanci finanziari degli anni successivi. Oggi possiamo affermare che l’assegno di cura rappresenta un pilastro del nostro sistema sociale” ha affermato l’assessore Richard Theiner che nel 2007 era competente per i settori della sanità e delle politiche sociali. La decisione è stata prese a favore di un sistema finanziato fiscalmente e nel quale viene data priorità alle prestazioni economiche rispetto alle prestazioni in servizi.

Più forza all’assistenza domiciliare
Questo sistema aveva, tra l’altro, come obiettivo quello di rafforzare l’assistenza a livello domiciliare che consente alle persone non autosufficienti di prolungare la permanenza in un ambiente a loro famigliare. Attualmente 11.799 persone, che percepiscono l’assegno di cura, vengono assistite a domicilio, ad esse si aggiungono 4200 persone che vivono in case di riposo o di cura, ha affermato l’assessora Stocker.

“I famigliari svolgono un ruolo insostituibile” ha affermato l’assessora ed ha aggiunto che in futuro sarà opportuno prevedere maggiori possibilità per i famigliari, che assistono persone non autosufficienti, di assentarsi dal lavoro per brevi periodi. Un altro settore nel quale si vuole ottenere un sensibile miglioramento è quello della formazione delle cosiddette “badanti” per assicurare il miglioramento dell’assistenza. “La nostra società non è più ipotizzabile senza la loro presenza ed è nostro compito sostenere maggiormente la loro formazione professionale” ha affermato l’assessora. 

Adeguamenti e meno burocrazia
“Dato che in questo settore le condizioni quadro hanno subìto una trasformazione radicale, è stato importante – hanno quindi affermato Theiner e Stocker – creare un sistema che offre l’opportunità di un progressivo adeguamento allo scopo di dare una risposta adeguata alle esigenze degli assistiti e di coloro che se ne prendono cura”.

Nel 2014 è stato quindi possibile modificare un aspetto importante per il finanziamento delle case di riposo: da allora la struttura riceve direttamente per ogni ospite non autosufficiente un importo forfetario giornaliero di 59 euro, indipendentemente dal livello di inquadramento. “In questo modo è stato possibile superare numerosi ostacoli di carattere burocratico” ha sottolineato il presidente dell'Associazione delle residenze per anziani, Moritz Schwienbacher.

Un altro aspetto rilevante è rappresentato dai controlli a domicilio da parte dei team che si occupano dell’inquadramento. Sino a quest’anno sono stati inoltre effettuati dei controlli senza preavviso, che ora sono stati eliminati. Sinora gli inquadramenti hanno una validità di 3 anni allo scadere dei quali vengono effettuati nuovamente. “Vengono escluse da questo processo di inquadramento le persone con malattie in stadio avanzato” ha aggiunto Stocker. Analogamente per la determinazione del livello di non autosufficienza per i bambini nel corso degli anni è stato creato un apposito team. 

Fondamentale la prevenzione
Nel corso del suo intervento l’assessora ha quindi posto l’accento sull’importante ruolo che in questo sistema viene attribuito alla prevenzione. “È importante che le persone anziane mantengano il più a lungo possibile la propria autonomia e rimangano in forma non solamente per migliorare la qualità della loro vita, ma anche per alleggerire il sistema sociosanitario provinciale nel suo complesso” ha affermato anche in relazione al cambiamento in atto nella struttura demografica della società. Attualmente le prestazioni mensili di cura si collocano tra i 558,50 € del primo livello ed i 1800 € del quarto livello. Nel 2016 sono stati erogati dalla Provincia complessivamente 202 milioni di euro per l’assegno di cura.


IMMAGINI + INTERVISTE

Immagini - https://we.tl/9iGOT4V21X

Intv Richard Theiner - https://we.tl/8XwM12ioWm

Intv Martha Stocker - https://we.tl/U9MTTw69dq

Intv Luca Critelli - https://we.tl/a1BWKeVK06

Intv Eugenio Bizzotto - https://we.tl/VMLKob0Nv6 

FILE MP3 - solo audio https://we.tl/kDwMWzmphp

 

FG

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