L’Euregio finanzia progetti al confine fra Uganda e Tanzania

Un team della Provincia interviene a sostegno di progetti di sviluppo sociale ed economico in un’area di confine fra Uganda e Tanzania finanziati dall'Euregio.

Da sin. padre Josephat (Kolping Tanzania), T. Tuvana (settore agricolo), K. Hanta (pianificazione), Virna Bussadori (Provincia), L. B. Maurice (direttore comprensorio), Alexandra Pöder (coordinatrice programma), Walter Verdross (esperto forestale)

Nell'ambito del programma transfrontaliero avviato nel 2010 in un’area di confine fra Uganda e Tanzania dall'Euregio Tirolo- Alto Adige-Trentino si punta a contribuire in maniera decisiva allo sviluppo ecosostenibile attraverso la costruzione di sistemi di raccolta di acqua piovana, la riforestazione, l'uso ridotto di fertilizzanti chimici, misure per prevenire l'erosione dei terreni. Una delegazione provinciale - guidata da Virna Bussadori direttrice dell'Ufficio pianificazione territoriale e Alexandra Pöder dell'Ufficio affari di gabinetto - è appena rientrata dal sopralluogo annuale a Matukula, città divisa in due, dove la popolazione ugandese e quella della Tanzania hanno molto in comune in tema di lingua, cultura e economia, ma misure diverse per risolvere uno stesso problema, a causa di legislazione e strutture amministrative differenti.

La Giunta dell’Euregio ha deciso di prorograre dal 2017 per altri tre anni il programma transfrontaliero con un finanziamento annuo di 300mila euro. Queste risorse permetteranno di realizzare tra l’altro una Casa per la comunità aperta a entrambe le zone di Matukula, dotato di un centro giovanile, un campo giochi, una sala per matrimoni e una zona verde. Fino a qualche anno fa, le due comunità pensavano ancora in termini di due strutture distinte. Quest’anno inoltre una delegazione delle due regioni partner sarà ospitata per un aggiornamento di 3 settimane nelle tre scuole agrarie dell’Euregio alla Laimburg, a San Michele e a Rotholz.

Il progetto di cooperazione allo sviluppo promosso dall’Euregio e sostenuto in loco da ong come la Caritas favorisce infatti le autorità locali dei due Paesi nella soluzione sostenibile di questioni come quella ambientale riunendo a uno stesso tavolo i funzionari delle due regioni di confine. Ad esempio nella gestione dei rifiuti, con l’aiuto dell’Euregio è stato avviato un sistema di raccolta settimanale dei rifiuti abbandonati in strada. La Tanzania ha già concretizzato l’azione, ora anche l’Uganda vuole recuperare. Inoltre nel 2016 è stata condotta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole per informare ragazzi e genitori sul tema dei rifiuti, sfociato ora in un programma di raccolta differenziata. Sul fronte della pianificazione territoriale, era del tutto assente un confronto e un contatto tra gli urbanisti delle aree abitate – divise fra i due Stati – mentre ora i responsabili hanno compreso che molti problemi dell’intera area urbanizzata possono essere risolti solo assieme. La striscia centrale considerata “terra di nessuno’”, ad esempio, si adatta benissimo per una zona verde assolutamente necessaria.

 

 

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