Deeg: "Cambiamento demografico, una sfida per l'amministrazione"

Convegno all'Eurac dedicato all'age management. Deeg: rendere positivo il cambiamento demografico.Il 22,6% dei dipendenti ha più di 55 anni

I partecipanti al convegno sull'Age management all'Eurac Foto USP rm

"Potenziare anziché rottamare". Il titolo del convegno promosso da Provincia di Bolzano, Afi Ipl e Eurac, che si è tenuto stamani (24 febbraio) nella sede dell'Eurac, indica una precisa strategia di gestione del personale presente nel concetto di age management, ovvero sia la valorizzazione delle risorse umane in considerazione dell'età. 

Aprendo il convegno, l'assessora al personale, Waltraud Deeg, ha sottolineato l'importanza di avere collaboratori motivati. "Siamo coscienti - ha detto - di quanto sia importante il capitale umano nell'amministrazione ed anche del fatto che siamo il più grande datore di lavoro della provincia". Con il nuovo ordinamento del personale e il rinnovo del contratto di intercomparto secondo Deeg sono stati definiti due pilastri importanti delle politiche riguardanti il personale, così come con la creazione di una graduatoria per persone diversamente abili. Negativa, invece, l'impugnazione da parte del governo di Roma dell'articolo 29 della legge sul personale che regola il cosiddetto patto generazionale. "La sfida - ha concluso l'assessora - è ora rendere positivi gli effetti del cambiamento demografico sulla pubblica amministrazione".

Il direttore generale della Provincia, Hanspeter Staffler, ha annunciato l'istituzione del gruppo di lavoro "Futuro del personale provinciale 2025". "Il punto - ha affermato - è come fare in modo che collaboratori con più di 60 anni lavorino traendo soddisfazione ma anche come fare tesoro della loro esperienza fino all'ultimo giorno di lavoro”. Nell'intervento a chiusura della mattinata di lavori lo stesso Staffler ha indicato come molto importante che vi sia attività di "mentoring" da parte di chi va in pensione e, quindi, a margine, ha segnalato come interessante l'esperienza di affiancamento di 6 mesi prevista in Tirolo per gli avvicendamenti nei posti chiave dell'amministrazione.

Il convegno è servito anche per confrontare approcci ed esperienze con le Province limitrofe. In Tirolo, ad esempio - è emerso dagli interventi di Dietmar Schennach e Barbara Soder - l'età media dei dipendenti è più bassa di quasi quattro anni (43,6 a 47,1) e si lavora da tempo sul “mentoring” e sul management dei conflitti dovuti soprattutto a ragioni generazionali. I dipendenti con lunga esperienza, inoltre, godono di un premio "fedeltà" che consiste in una settimana aggiuntiva di ferie. I trentini Luca Comper e Stefania Allegretti hanno illustrato il loro Piano strategico di valorizzazione delle risorse umane che contiene misure molto avanzate per quanto riguarda  il cosiddetto smart working (il telelavoro è al 10%) e la valutazione dei dirigenti da parte dei collaboratori.

Günter Sölva, dell'ufficio organizzazione e controlling della Provincia di Bolzano, ha sottolineato come, seguendo il trend attuale, l'età media dei dipendenti aumenterà di sei mesi ogni anno. Attualmente il 22,6% del personale provinciale ha più di 55 anni, e questo significa, ha concluso Sölva, che nei prossimi dieci anni un dipendente su quattro andrà in pensione. 

Come stanno cambiando i profili professionali più richiesti nella pubblica amministrazione è stato, invece, il punto centrale dell'intervento di Stefan Perini dell'Afi Ipl. Tra il 2010 e il 2015, ad esempio, sono aumentati significativamente gli ispettori amministrativi, le maestre d'asilo, i docenti nella formazione professionale, i collaboratori pedagogici negli asili e i mediatori culturali. In calo, invece, gli assistenti di segreteria, i bidelli, gli stradini e le guardie forestali.

 

 

 

 

fgo

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