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Fondo di solidarietà bilaterale: siglato l'accordo di adeguamento
Ieri (15 dicembre) a Bolzano l'assessore provinciale Achammer e il presidente del Comitato amministratore del Fondo di solidarietà bilaterale altoatesino Maurizio Surian hanno firmato l'intesa.
Il Fondo di solidarietà bilaterale della Provincia di Bolzano è stato adeguato ieri (15 dicembre) attraverso un accordo siglato tra l'assessore provinciale al lavoro, Philipp Achammer, ed il presidente del Comitato amministratore del Fondo di solidarietà bilaterale della Provincia autonoma di Bolzano, Maurizio Surian. L'accordo si è reso necessario a causa dell'adeguamento alla Legge n. 234 del 2021 di riforma degli ammortizzatori sociali e garantirà, anche per il futuro, l’autonomia locale nella gestione finanziaria e patrimoniale. Come noto, Il Fondo di solidarietà bilaterale dell’Alto Adige, nato per effetto della legge 148 del 2015 (disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali), è il frutto di un accordo tra le parti sociali ed è operativo dal 2017. “L'atto costitutivo firmato il 15 dicembre 2015 ha rappresentato un segnale forte di coesione sociale e tale impronta è presente ancora oggi sul nostro territorio”, ha spiegato l’assessore Achammer. “Sono fiducioso che grazie a questa conquista continueremo anche in futuro a garantire dei segnali forti di vivacità sul fronte del partenariato sociale. La pandemia – ha proseguito Achammer - ha dimostrato chiaramente quanto sia importante un fondo di solidarietà bilaterale territoriale in tempi di crisi come questi. Con i fondi che ne derivano, siamo riusciti ad ampliare le misure di sostegno per le persone che percepiscono un'integrazione salariale".
Il Fondo di solidarietà
Il Fondo eroga l’assegno ordinario, ovvero un'integrazione salariale ai lavoratori dei settori che non hanno accesso alla cassa integrazione ordinaria (CIGO), ad esempio agli operatori del turismo o a quelli dei servizi. Il Fondo eroga prestazioni economiche fino a circa 1300 euro al mese per dipendenti, apprendisti e dirigenti la cui attività lavorativa è stata ridotta o temporaneamente sospesa a causa di crisi. La riduzione dell'attività può derivare da situazioni straordinarie legate al mercato (carenza di materie prime, ecc.), da eventi naturali (alluvioni, ecc.), da eventi imprevedibili (interruzioni prolungate dell'energia elettrica, ecc.), ma anche, in determinate circostanze, da crisi aziendali o cambiamenti a livelli di produzione.
Il Fondo è amministrato da un Comitato nominato a livello locale con sede presso l'Istituto nazionale per la previdenza sociale (INPS) di Bolzano. I contributi versati dai datori di lavoro, che occupano almeno il 75% dei propri dipendenti in unità produttive ubicate nel territorio provinciale, non solo vengono versati, ma vengono anche distribuiti nuovamente in Alto Adige sotto forma di compensazione salariale o di prestazioni di compensazione salariale.
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