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Conferenza sull’orso delle caverne a San Cassiano (21 agosto)

Nel 1987 nella grotta delle Conturines furono ritrovati i resti di un gigantesco orso preistorico delle caverne, ribattezzato Ursus ladinicus. Com’era fatto? E cosa lo differenziava dagli orsi attuali? Risponderà il paleontologo Herwig Prinoth in una conferenza organizzata dal Museum Ladin venerdì 21 agosto, alle ore 21, nella casa delle associazioni “J.B. Rinna” a San Cassiano. Ingresso libero.

Il cranio di uno degli orsi ritrovati nella grotta delle Conturines

Oltre 60 scheletri di orsi preistorici, dalle dimensioni gigantesche: era il 1987 quando un noto albergatore e guida alpina della Val Badia li ritrovò in una grotta a 2.800 metri di altitudine sotto la Cima delle Conturines.

Gli studi condotti all'Università di Vienna scoprirono che le ossa risalivano a circa 40.000 anni fa e appartenevano a una specie di orso delle caverne fino ad allora sconosciuta, denominata poi Ursus ladinicus. Ma com'era fatto questo gigantesco orso? Di cosa si nutriva e come viveva? Cosa lo differenziava dai nostri orsi bruni?

Domande, queste, cui risponderà il paleontologo Herwig Prinoth nella conferenza dal titolo

"L'orso delle caverne Ursus ladinicus e la grotta delle Conturines",

in programma venerdì 21 agosto, alle ore 21, nella Casadelle associazioni "J.B. Rinna" di San Cassiano.

Nella sua presentazione Herwig Prinoth spiegherà inoltre quali erano le peculiarità dell'Ursus ladinicus, come potesse sopravvivere a quasi 3.000 metri di quota e perché si estinse. Non tralascerà neppure gli spetti geologici del suo habitat, illustrando la formazione della grotta delle Conturines, finora la più alta al mondo in cui siano state ritrovate tracce di orsi, e il clima dell'epoca.

Organizza la serata il Museum Ladin, che proprio a San Cassiano ha una sede dedicata all'Ursus ladinicus e al suo ambiente.

La conferenza si terrà in lingua italiana. L'ingresso è libero.

Informazioni: Museum Ladin Ursus ladinicus, Strada Micurà de Rü 26, San Cassiano, tel. 0474 524020, http://www.museumladin.it/.

FG

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