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Dalla Giunta: ok alla riapertura del fondo di rotazione

Crediti agevolati del fondo di rotazione, bandi, contributi diretti: ecco i tre pilastri del nuovo sistema di sostegno all'economia della Provincia di Bolzano. Oggi (26 maggio) la Giunta ha deciso di riaprire le richieste di accesso al fondo di rotazione per i settori industria, artigianato, commercio e servizi. La delibera rivede anche limiti di investimento e tetto dei contributi.

Via libera alla riapertura del fondo di rotazione per industria, artigianato, commercio e servizi

Rafforzare le imprese altoatesine e sostenere la crescita del sistema in un'ottica di sostenibilità finanziaria nel lungo periodo: queste le priorità fissate dalla Giunta provinciale nell'elaborare il nuovo sistema di sostegno all'economia che punta con forza sull'accesso ai crediti agevolati del fondo di rotazione, la cui dotazione ammonta a 180 milioni di euro. Al momento del suo insediamento, l'esecutivo guidato da Arno Kompatscher si era posto come obiettivo quello di abbattere i tempi d'attesa per la lavorazione delle domande, e proprio per questo motivo aveva bloccato le richieste. Dopo aver "sbloccato" le domande del turismo già lo scorso anno, ora tocca ai settori dell'industria, dell'artigianato, del commercio e dei servizi. Il nuovo regolamento che riapre il fondo di rotazione prevede una serie di modifiche e semplificazioni riguardanti sia la tempistica, sia i limiti.

Se nella normativa del 2013 vi erano 11 diverse fasce di contribuzione fra il 40% e l'80% degli investimenti, ora ne restano solamente tre: 50% sino ai 20 anni di durata del mutuo, 55% per mutui con durata di 15 anni, 50% per i mutui con durata decennale. Per le imprese con meno di 50 dipendenti, inoltre, il tetto degli investimenti è stato fissato a quota 1,2 milioni, mentre per le imprese medio-grandi (oltre i 50 dipendenti) ci si spinge fino ai 2 milioni di euro. "Sono stati eliminati i contributi in conto capitale - ha aggiunto il presidente Kompatscher - il 40% dei quali riguardava piccoli investimenti al di sotto dei 2mila euro, una cifra che rendeva inefficiente tutto il procedimento. Rimane aperta una finestra solamente per le richieste riguardanti export, innovazione e formazione".

I nuovi criteri consentono inoltre di ripresentare le domande di accesso a crediti agevolati del fondo di rotazione per gli investimenti ambientali riguardanti impianti e macchinari, che erano stati cancellati nel 2011, mentre per risolvere il problema della liquidità si è passati da una norma che prevedeva un massimo di 50mila euro in 7 anni ad un tetto di 80mila euro in 10 anni. L'ultimo passaggio, infine, è sugli immobili: riaperto il fondo di rotazione per gli investimenti riguardanti l'acquisto, la costruzione o l'ampliamento di fabbricati, compresa l'acquisizione di aree per insediamenti produttivi.

mb

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