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Stocker sul contributo affitto: "Sistema mirato e sostenibile"

Dopo la manifestazione di protesta dei sindacati sul contributo al canone di locazione, prende posizione l’assessore alle politiche sociali Martha Stocker, la quale considera le critiche "immotivate", e sottolinea che "la revisione del sistema è stata concordata con le parti sociali".

La riforma del sussidio casa IPES e del contributo all’affitto erogato dai servizi sociali, riunificate ora nel contributo al canone di locazione, nel corso del 2013 e del 2014 è stata al centro di una serie di incontri con i sindacati e con i diversi gruppi di interesse. "Sui principi di fondo, su alcuni punti critici e sulle modifiche apportate – sottolinea la Stocker – si è sempre riuscito a trovare un accordo tra le parti. Come è normale che sia, non su tutti i punti vi erano le medesime visioni. Le successive prese di posizione pubbliche su questi passaggi, dopo che vi è stato un confronto sui temi con le stesse persone, non contribuiscono certo a creare un clima di collaborazione costruttiva".

A proposito di risultati positivi, martedì scorso la Giunta provinciale ha dato il via libera sia all’aumento del sostegno economico per i pensionati con la pensione minima, sia del contributo per l'affitto a favore dei genitori singoli con un figlio minorenne a carico, "provvedimenti – prosegue l’assessore – frutto anche di questi colloqui con le parti sociali. Inoltre, gli adeguamenti e gli effetti degli stessi sono stati discussi anche con i gruppi del Consiglio provinciale".

Martha Stocker aggiunge poi che "con il varo della riforma del contributo al canone di locazione, era sempre stato comunicato in maniera chiara ed esplicita che vi sarebbero stati casi in cui il sussidio si sarebbe rivelato inferiore rispetto al precedente sistema. La Giunta provinciale, peraltro, è convinta che il sostegno all’affitto possa essere uno strumento sostenibile ed efficiente proprio se evita di dare luogo a contributi troppo diffusi e troppo elevati, i quali rischiano di avere un effetto negativo sull'importo degli affitti. Questo era uno dei problemi del precedente sistema".

Entrando nel dettaglio delle critiche mosse dai sindacati, l'assessore provinciale rileva poi una serie di imprecisioni negli esempi riportati. Un pensionato che vive da solo con un reddito mensile di mille euro netti avrà ancora diritto ad un contributo al canone di locazione di 230 euro. E lo stesso varrà anche per una famiglia di tre persone con entrate mensili nette pari a 1.800 euro, che continuerà a ricevere 190 euro al mese. Per quanto riguarda le fasce di reddito più basse il contributo sarà più elevato, e il tetto, sempre per una famiglia di tre persone, è stato fissato attorno a quota 2.200 euro netti al mese.

"I limiti di reddito fissati possono difficilmente essere considerati bassi – sottolinea la Stocker – e fanno sì che il sistema si muova proprio in direzione degli obiettivi che erano stati fissati all'inizio del percorso. Le critiche secondo cui la riforma è stata varata a scapito delle fasce di reddito più basse e del ceto medio sono dunque totalmente infondate e immotivate: riteniamo infatti che oltre una certa soglia di reddito sia non solo utile, ma anche necessario, che i costi relativi all'affitto non siano più a carico della mano pubblica".

L'assessore provinciale alle politiche sociali, infine, rispedisce al mittente anche le critiche relative alla mancanza di trasparenza. "I tetti fissati sia per il reddito che per i contributi – conclude Martha Stocker – non solo sono noti da tempo, ma sono stati anche pubblicati sulla Rete Civica dove ora è anche possibile avere una panoramica sui vari esempi legati sia al reddito, sia alla situazione familiare".

mb