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Presentati i dati su povertà e deprivazione finanziaria in Alto Adige

Il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, assieme all'assessore provinciale alle Politiche sociali, Richard Theiner, ha presentato questa mattina a Palazzo Widmann lo studio effettuato dall'ASTAT sul tema "Povertà e deprivazione finanziaria in Alto Adige 2008-2009".

Presentati i dati dello studio ASTAT su "Povertà e deprivazione finanziaria in Alto Adige"

Il 2010 è stato l’anno europeo dedicato alla lotta alla povertà ed all’esclusione sociale; la riduzione della povertà e la promozione dell’inclusione sono entrambi due obiettivi inseriti nell’agenda "Europa 2020".

L’Istituto Provinciale di Statistica (ASTAT) nel 2009 ha eseguito una rilevazione sulla situazione reddituale, patrimoniale e sulle condizioni di vita delle famiglie residenti in provincia di Bolzano e da questo studio derivano i dati della pubblicazione "Povertà e deprivazione finanziaria in Alto Adige 2008-2009" presentata questa mattina a Palazzo Widmann  dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, assieme all'assessore provinciale alle Politiche sociali, Richard Theiner, al direttore dell'Istituto provinciale di statistica, Alfred Aberer, e Luca Smaniotto dell'ASTAT.

Lo studio fotografa la situazione altoatesina e le sue peculiarità approfondendo il tema della povertà. Si tratta del primo approfondimento in questo ambito condotto dall’ASTAT e  lo studio analizza le situazioni di povertà dal punto di vista del reddito delle famiglie, della capacità di procurarsi beni necessari e desiderabili e rispetto alla situazione abitativa ed alle proprietà a disposizione delle famiglie.

Nel corso del suo intervento il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ha sottolineato che la situazione economica provinciale può essere considerata buona e vi sono aspetti come la piena occupazione che collocano l’Alto Adige ai vertici a livello nazionale ed al di là degli obiettivi auspicati dall’Accordo di Lisbona sull’occupazione femminile.

Ciononostante, ha proseguito Durnwalder, si deve essere consapevoli che anche in Alto Adige vi sono persone in situazioni di disagio, basti pensare che circa il 17,9% delle famiglie altoatesine, pari a circa 36.000 nuclei famigliari ed a circa 78.000 persone, sono da considerarsi a rischio povertà.

La Provincia da anni è impegnata in questo ambito con una serie di interventi di carattere sociale di sostegno alle famiglie che consentono di ridurre sensibilmente il numero dei nuclei famigliari a rischio.

Basti pensare, ha sottolineato a questo riguardo l’assessore provinciale alla famiglia, sanità e politiche sociali, Richard Theiner, che senza queste prestazioni economiche da parte della Provincia il numero delle famiglie a rischio salirebbe al 25,3% per un totale di circa 50.700 nuclei famigliari. In sostanza gli interventi provinciali mantengono al di sopra della soglia di rischio il 7,4%  delle famiglie altoatesine pari a circa 14.700 nuclei famigliari.

Ogni anno la Giunta Provinciale investe circa. 300 milioni di euro nei soli trasferimenti monetari per prestazioni sociali. Questi fondi vengono usati per l’assegno ai non autosufficienti per un ammontare di 193,9 milioni di euro, l’assegno per le famiglie, che assorbe 45 milioni di euro, per l’assistenza economica sociale, dove confluiscono 23,9 milioni di euro e per altri interventi di sostegno economico.

“L’assistenza economica sociale”, ha quindi aggiunto Theiner “è uno strumento importantissimo nella lotta alla povertà. In Germania o in Austria l’assistenza di base è da tanto tempo una conquista dello stato sociale.

Invece in Italia il modello dell’assistenza economica sociale che caratterizza l’Alto Adige è unico. Nel 2010 più di 9.600 famiglie altoatesine hanno usufruito di questo sostegno limitato nel tempo”. Theiner ha quindi concluso il proprio intervento ponendo l’accento sul fatto che anche le risorse della Provincia sono limitate e quindi deve crescere in tutta la popolazione la consapevolezza di una più diffusa corresponsabilità sociale.  

Il direttore dell’ASTAT, Alfred Aberer, ed il suo collaboratore, Luca Smaniotto, hanno quindi illustrato nel dettaglio i dati emersi dallo studio realizzato dall’Istituto provinciale di statistica che alleghiamo al presente comunicato.

FG

Galleria fotografica

Eugenio Bizzotto sulle misure di tutela sociale

Franz Aberer sui parametri utilizzati

Il Presidente Durnwalder sui dati più preoccupanti