Evento commemorativo “Futuro-Memoria” per la Giornata dell'autonomia dopo Saint-Germain, le Opzioni e il Pacchetto
La sofferenza del passato, la pace di oggi, la sfida di domani: in occasione della manifestazione commemorativa "Futuro – Memoria” del 5 settembre 2019, i presidenti dell'Alto Adige, del Tirolo e del Trentino - Arno Kompatscher, Günther Platter e Maurizio Fugatti - hanno lanciato un appello per una politica di valori.
Quello che 100 fa ebbe inizio come esempio di ingiustizia e procurò grandi sofferenze, oggi è esempio di convivenza e assegna a chi fa politica il compito di continuare ad agire con senso di responsabilità. Questo il messaggio di fondo degli interventi dei presidenti dell’Euregio.
Il pomeriggio del 5 settembre nel cortile interno di Palazzo Widmann si terrà la manifestazione commemorativa "100 80 50. Futuro – Memoria”. Con questo evento, la Provincia autonoma di Bolzano ha ricordato tre pietre miliari storiche che hanno avuto un impatto significativo sul destino dell'Alto Adige: nel 1919, con il Trattato di Pace di St. Germain il Tirolo a sud del Brennero venne attribuito all’Italia nel 1939, i sudtirolesi poterono optare fino al 31 dicembre 1939 per la cittadinanza germanica o per il mantenimento della cittadinanza italiana, nel 1969, l´approvazione del pacchetto dalla Südtiroler Volkspartei ha aperto la strada che ha portato finalmente all'entrata in vigore del Secondo Statuto di Autonomia nel 1972.
L’evento è stato introdotto dall’autrice ladina Roberta Dapunt, che ha letto un testo letterario in ciascuna delle tre lingue dell’Alto Adige: italiano, tedesco e ladino. Un segno tangibile del risultato del lavoro politico e sociale che nell’ultimo secolo ha reso possibile la convivenza e l’autonomia di oggi.
Poi sono intervenuti i tre Presidenti dell'Euregio che passando per il ricordo dei traumi, delle lacerazioni, dei momenti bui del passato, hanno posto lo sguardo all’attualità e alle sfide per il futuro. “Bisogna riconoscere che la nostra terra – ha detto Arno Kompatscher – da un certo momento in poi ha avuto anche fortuna. Alludo alla fortuna che siano arrivate ad avere responsabilità di governo, persone dotate del coraggio del compromesso”. Il presidente altoatesino ha quindi sottolineato che l’autonomia si basa sul concetto di responsabilità e per il futuro si è augurato che l’ispirazione venga dai valori che hanno ispirato i predecessori: pace, uguaglianza, giustizia, “valori che devono essere collegati ai concetti di solidarietà e rispetto”. La sfida posta dalle migrazioni che hanno fatto arrivare in Alto Adige persone di molte etnie “ci pone l’obiettivo – ha aggiunto - di rafforzare la coesione sociale e indirizzare lo sviluppo economico in modo che sia ecologicamente sostenibile”. E tutto questo non va fatto, secondo Kompatscher, dando diritti di precedenza, “non America first, non "prima gli italiani", ma tutti insieme”.
Infine gli storici Martha Stocker, Hans Heiss e Carlo Romeo hanno ricordato i fatidici anni altoatesini 1919, 1939 e 1969 con una commovente conferenza.
"La nostra storia non è lineare, ma scorre a spirale, in ritmi spesso imprevedibili", cosí lo storico Hans Heiss ha descritto la storia dell'(autonomia) dell' Alto Adige.
"Silvius Magnago è stata la figura che ha vissuto, sofferto ma anche contribuito a scrivere gli eventi di tutti e tre questi anni fondamentali nella storia dell’Alto Adige" ha ricordato Martha Stocker. La sua figura rappresenta un esempio di come "la fiducia reciproca, anche in politica, sia l’unica chiave per superare la sfiducia e conduca a un vero compromesso nel senso più nobile del termine" ha aggiunto ancora Stocker. Tre coppie di figure politiche hanno incarnato in particolare quest’arte del compromesso e della fiducia reciproca, da un lato e dall’altro della trattativa: Silvius Magnago e Alcide Berloffa, Giuseppe Saragat e Bruno Kreisky e Aldo Moro e Kurt Waldheim. Testimoni e protagonisti dei fatti ricordati dagli storici, autentiche incarnazioni della "storia vissuta" che sta dietro alle aride leggi e norme sono stati anche l’ex presidente della Provincia Luis Durnwalder e l’ex senatore Roland Riz, presenti fra il pubblico e ringraziati dai tre storici.
Ripercorrere la storia è un momento fondamentale per raccogliere valori e significati collettivi. Se la storia non viene vissuta, e se ogni generazione non rivive nel presente il suo significato, non può rappresentare un’occasione di evoluzione per il futuro, specialmente se le sue implicazioni sono state spesso divisive come è accaduto per questi anni nella nostra provincia" ha ricordato Carlo Romeo. I tre storici hanno infine lanciato un appello al futuro, alle giovani generazioni, affinché "le generazioni del presente riescano a trovare un linguaggio con cui entusiasmare i ragazzi e a condividere la spinta interiore politica a condividere la responsabilità per questa autonomia, che rappresenta la stella polare e il simbolo della vittoria della democrazia, della diplomazia e del rispetto reciproco".
Dopo questa conferenza commovente ha seguito la presentazione del volume “Die Entstehung und Entwicklung der Südtirol-Autonomie” scritto dall’ex dirigente provinciale Adolf Auckenthaler. In chiusura è stato sarà proiettato un breve cortometraggio che raccoglie le testimonianze di Bruno Bertoldi, sopravvissuto alla strage di Cefalonia, Judith Innerhofer, nipote di Sepp Innerhofer, e Robert Kaserer, politico che partecipò alla votazione del Pacchetto nella riunione al Kursaal von Merano del 1969.
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