Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

In servizio in Alto Adige le nuove Consigliere di parità

Sono entrate ufficialmente in servizio nell'incarico presso la Ripartizione provinciale Lavoro le nuove consigliere di parità Christine Walzl e Elida Erioldi. Messaggio di congratulazioni dalle assessore Sabina Kasslatter Mur e Luisa Gnecchi.

L'assessora Gnecchi e il direttore Sinn (a destra) con le due nuove Consigliere di parità Christine Walzl (a sinistra) e Elida Erioldi
Nella sede della Ripartizione provinciale Lavoro, in via Sernesi a Bolzano, è iniziato ufficialmente il periodo di incarico delle nuove consigliere di parità nominate dalla Giunta provinciale. Christine Walzl e Elida Erioldi sono state accolte e insediate nelle loro funzioni dall'assessora provinciale al Lavoro Luisa Gnecchi e dal direttore di Ripartizione Helmuth Sinn.

La Consigliera di parità ha la propria sede di servizio alla Ripartizione Lavoro ed è l’organo provinciale che ha il compito di migliorare la situazione delle donne nel settore dell'occupazione, favorendo specifiche misure di tutela del lavoro femminile. Membro effettivo della Commissione provinciale per l’impiego, con diritto di voto, la Consigliera di parità può essere nominata rappresentante legale delle lavoratrici discriminate nelle controversie di lavoro. È inoltre legittimata ad agire in giudizio, promuovendo una causa davanti al Giudice del lavoro, per denunciare qualsiasi discriminazione nei confronti delle donne sul posto di lavoro.

"Negli ultimi anni in Alto Adige - sottolineano le assessore Gnecchi e Kasslatter Mur - le donne sono entrate in modo significativo nel mondo del lavoro, tanto che abbiamo già raggiunto il tasso di occupazione femminile del 60% previsto per il 2010 dal trattato di Lisbona."

Formulando gli auguri di buon lavoro a Christine Walzl e Elida Erioldi, nuove Consigliere di parità, le assessore provinciali ricordano che "il ruolo della consigliera di parità è molto importante perché purtroppo esistono ancora discriminazioni nei confronti delle donne nei luoghi di lavoro, permangono difficoltà nel rientro al lavoro dopo l’astensione per maternità e ancora troppe donne si dimettono “volontariamente” nel primo anno di vita del bimbo o della bimba." Gnecchi e Kasslatter Mur ringraziano anche Ulrike Egger e Christine Staffler, che hanno svolto questo delicato compito fino ad oggi.

pf


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