News 2015
"I diritti delle minoranze inseriti nella Costituzione europea: un passaggio fondamentale"
L’importanza dell’inserimento, nella Costituzione europea, dei diritti delle minoranze e del rilevamento dei gruppi linguistici al fine di tutelarne i diritti è emersa nel corso del convegno di oggi su “La tutela delle minoranze nell’Unione Europea. Possibilità e limiti della tutela delle minoranze etniche: l’esempio dell’Alto Adige”. “Le minoranze”, ha detto il presidente della Provincia Luis Durnwalder, “non sono solo da tutelare, ma anche da promuovere”.
“Non basta mettere sotto tutela le minoranze. Occorre anche sostenerle concretamente”: con queste parole il presidente della Provincia autonoma di Bolzano ha salutato oggi i relatori ed i partecipanti al convegno “La tutela delle minoranze nell’Unione Europea. Possibilità e limiti della tutela delle minoranze etniche: l’esempio dell’Alto Adige”, organizzato a Palazzo Widmann, Bolzano, dalla Regione autonoma Trentino- Alto Adige e dalla Provincia autonoma di Bolzano.
I relatori, esperti in materia di minoranze etniche e di diritto europeo, hanno sottolineato l’importanza dell’inserimento, nel testo della Costituzione europea firmata venerdì scorso a Roma, della tutela dei diritti delle minoranze etniche e del divieto di discriminazione di chi ad esse appartiene. “La tutela delle minoranze etniche”, ha affermato Frank Hoffmeister, del Servizio giuridico della Commissione Europea, “è un principio fondamentale non scritto dei diritti umani”. “Finalmente”, gli ha fatto eco il docente dell’Università di Innsbruck Waldemar Hummer, “questa tutela è oggi espressamente riconosciuta dalla Costituzione europea”. Lo stesso Hummer ha segnalato come “la discussione sull’eventuale riferimento a comuni valori religiosi abbia oscurato, purtroppo, il dibattito sui valori da inserire, in generale, nella Costituzione”.
Il prof. Walter Obwexer, dell’Università di Innsbruck, ha poi portato la discussione su un tema sempre di grande attualità in Alto Adige, vale a dire il rilevamento dei gruppi linguistici: “Il censimento linguistico”, ha affermato, “così come il regolamento in vigore in merito al bilinguismo, sono misure fondamentali a tutela dell’autonomia altoatesina. Senza questi principi base non potrebbe funzionare il sistema proporzionale”. A proposito di proporzionale ed accesso ai posti di lavoro, ed in particolare alle cattedre scolastiche, "se a livello europeo la limitazione dell'accesso a tali posti non può trovare riscontro, in base al principio di libera circolazione dei lavoratori", ha spiegato Isabella Summa, in rappresentanza della Provincia autonoma di Bolzano, "una soluzione potrebbe essere trovata sottoponendo ad esame le conoscenze di storia, cultura e lingua locale per chi, da qualsiasi nazione provenga, voglia accedere all'insegnamento nelle scuole frequentate da minoranze etniche. Allo stesso modo, si potrebbero elaborare specifici programmi di insegnamento sulla cultura delle minoranze".
Sempre in relazione alla questione del mercato professionale, la professoressa Esther Happacher, dell'Università di Innsbruck, ha concluso il convegno intervenendo sul riconoscimento dei titoli di studio ottenuti all'estero: "Che queste qualifiche vengano riconosciute", ha sottolineato, "è di fondamentale importanza per chi, facendo parte di una minoranza, compie i propri studi nello Stato estero dove si parla la sua lingua, per poi fare ritorno in patria".
MC