News 2015
Premiate tesi di laurea sulle pari opportunità
La sesta edizione del premio che la Commissione provinciale Pari opportunità assegna alla migliore tesi di laurea sul tema della parità fra i sessi è stato assegnato questa mattina a Fronika Pichler, autrice di un lavoro sull’assegnazione di potere alle donne nel campo della cooperazione allo sviluppo. Premiati anche i lavori di Ilaria Biagini sul ruolo dell’ONU nella tutela dei diritti femminili in Afghanistan e di Evi Ferrarini sulla situazione delle donne lesbiche in Alto Adige.
Ogni anno una Commissione composta da componenti del Comitato provinciale Pari Opportunità premia le migliori tesi concernenti la parità fra i sessi. “Il premio”, ha spiegato la presidentessa del Comitato, Julia Unterberger, in occasione dell’odierna cerimonia di premiazione a Palazzo Widmann, Bolzano, “vuole stimolare l’interesse e promuovere l’impegno delle studentesse e degli studenti a confrontarsi con la tematica delle Pari Opportunità tra i sessi in tutti gli ambiti della vita sociale e in altre questioni di genere. Per questo, oltre a dare un riconoscimento alle autrici ed autori delle opere, conserviamo le tesi nella biblioteca del Comitato, mettendole a disposizione di tutti coloro che vogliono leggerle”. Quest’anno, secondo Julia Unterberger, le 14 tesi presentate erano tutte di ottima qualità, ed è stato difficile, per la commissione composta da Heidi Hinter, Gabriella Kustatscher, Franca Toffol, Renate Vedovelli e Gerda Fulterer, selezionare le tre da premiare.
Alla fine la scelta è caduta su Fronika Pichler, di Aldino, autrice della tesi “Empowerment: Ermächtigung oder Entmächtigung? Zum Gender – and – Development Konzept in der Entwicklungszusammenarbeit. Ein Beitrag zur Anthropology of Development”, vincitrice del primo premio di 2.000 euro, sulla meranese Ilaria Biagini, laureatasi in giurisprudenza con il lavoro “I diritti delle donne in Afghanistan: meccanismi di monitoraggio e tutela nel sistema delle Nazioni Unite”, cui è stato assegnato il secondo premio di 1.600 euro, e sulla bolzanina Evi Ferrarini, autrice dello studio “Lesbisch l(i)eben. Eine Untersuchung zu ausgewählten Lebensbereichen lesbischer Frauen in Südtirol”, che si è aggiudicata il terzo premio di 1.400 euro.
“Quello delle pari opportunità”, ha commentato l’assessora competente in materia Luisa Gnecchi congratulandosi con le premiate, “è un concetto fondamentale da coltivare. Per questo il premio riveste particolare importanza, allo scopo di mantenere viva la discussione sull’argomento e di sollecitare continuamente la promozione dei pari diritti tra uomo e donna”. “E questo in modo particolare”, ha aggiunto con una nota polemica la vicepresidente del Comitato,
I lavori delle tre premiate sono stati brevemente introdotti, accompagnandoli con le motivazioni della scelta, da componenti della giuria valutatrice. In particolare, è stato sottolineato come l’opera vincitrice sia stata scelta non solo per l’importanza del tema trattato, vale a dire l’attenzione alle esigenze e prospettive femminili nelle politiche di cooperazione allo sviluppo, ma anche per l’attento uso della lingua. “In questo lavoro”, è stato infatti il commento della giuria, “nessuna parola è messa a caso, ma ogni singolo termine è pesato e valutato prima di essere inserito nel discorso”.
Le tesi sono a disposizione per il prestito presso il Servizio Donna della Ripartizione provinciale Lavoro, in via
MC