News 2015
L'agente di conciliazione fra lavoro e famiglia
L'assessora provinciale al lavoro Luisa Gnecchi si è incontrata questa mattina con i rappresentanti dell’ufficio provinciale del lavoro e dell’ufficio provinciale famiglia donna e gioventú, nonché con esponenti dell’Ilo (Organizzazione Internazionale del Lavoro) e dello studio associato Equalitas per discutere del tema della conciliazione tra lavoro e famiglia. Nel corso della discussione è emersa la volontà di lanciare un progetto pilota che permetta di mutuare il modello delle "Tagesmütter" al settore delle badanti. Sottolineata anche l'importanza dell'innovativo percorso formativo dell'agente di conciliazione fra lavoro e famiglia.
La conciliazione tra lavoro e famiglia riguarda sempre più l’esigenza di accudire le persone anziane. "La discussione - spiega l'assessora Gnecchi - si è focalizzata principalmente sul problema delle cosidette "badanti", ed è stata ampia, articolata, ma soprattutto proficua. E’ stato infatti ipotizzato di effettuare uno studio di fattibilità per un progetto pilota che permetta di mutuare l’esperienza positiva che è stata fatta con il modello delle "Tagesmütter" anche al settore delle badanti. La bontà di tale modello consiste nel fatto che è stato in grado di conciliare le esigenze e rispondere alle aspettative di domanda e offerta lavorativa, garantendo professionalità del servizio a costi accessibili tramite la sinergia tra servizio pubblico e privato sociale". In un futuro prossimo, ci si potrà dunque trovare a parlare, oltre che di "Tagesmütter", anche di "Tagestöchter" e "Tagessöhne". In riferimento allo stesso argomento, i partecipanti all'incontro si sono confrontati su questioni come il numero contingentato delle richieste di autorizzazioni al lavoro a tempo indeterminato che possono essere rilasciate per collaboratori/collaboratrici domestiche extracomunitari, e la qualità del servizio e del lavoro.Come detto, la conciliazione tra lavoro e famiglia, rappresenta uno dei problemi di più stringente attualità nella nostra società. C'è bisogno di professionalità anche in questo settore, e a tal proposito non si può non sottolineare il programma formativo per creare un nuova figura, quella dell’Agente di conciliazione fra lavoro e famiglia. Si tratta di un corso proposto dal Centro di Formazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), l'agenzia delle Nazioni Unite impegnata a promuovere la giustizia sociale e le norme internazionali del lavoro, e si colloca all’interno del progetto "Gender Competency: nuove forme di lavoro e servizi", cofinanziato dall’Unione Europea, dal Ministero delle Politiche Sociali e dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Il progetto rientra nell'iniziativa comunitaria "Equal", che consente ai paesi europei di sperimentare nuove pratiche di lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze, nell'ambito della strategia volta a migliorare la qualità dei posti di lavoro e ad aumentarli numericamente, nonché a garantire a tutti la possibilità di accedere ad un impiego.
"Il corso - spiega l'assessora Gnecchi - si pone l’obiettivo di potenziare le competenze sulla conciliazione, per consentire ai partecipanti di favorire, all’interno delle proprie organizzazioni, la partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini alla vita produttiva e a quella familiare". L’Agente di conciliazione si pone dunque come mediatore e come "problem solver", attivando da un lato le capacità di "empowerment" delle persone, dall’altro i nodi della rete sociale. I benefici attesi, per le organizzazioni e per l’intero territorio, riguarderanno l’accresciuta capacità di prevenzione dei conflitti tra tempi delle famiglia e tempi del lavoro, ed in particolare una più concreta possibilità di presenza "stabile" delle donne nel mercato del lavoro. Il programma formativo è destinato a persone che si occupano, direttamente o indirettamente di conciliazione, e che operano sia nel settore pubblico che nel "privato sociale". Il corso si svolge in italiano e tedesco, ed è articolato in 20 incontri distribuiti lungo un arco temporale di 7 mesi per una durata totale di 108 ore. Con un convegno finale si presenteranno i risultati e si consegneranno gli attestati di frequenza ai partecipanti. Il numero di partecipanti è limitato a 15 persone e la sede del corso sarà la Scuola dei Servizi Sociali a Merano.
Per informazioni sulle modalità di iscrizione e sui contenuti del corso è possibile telefonare dalle ore 9 alle ore 13 al numero verde 800-182166
mb