Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Europa, Governo, Provincia: Durnwalder a tutto campo nell'incontro di Falzes

I rapporti con Bruxelles e con l'Ue allargata, il progetto di devoluzione e le questioni aperte con il Governo italiano, la politica della Giunta provinciale per lo sviluppo dell'efficienza dei servizi e il controllo della spesa pubblica: un esame dettagliato quello condotto oggi (giovedì 12) dal presidente della Provincia Luis Durnwalder nel tradizionale incontro estivo con i giornalisti nella sua casa di Falzes.

Il presidente Durnwalder con i giornalisti a Falzes (Foto USP/Pertl)
Europa

Durnwalder ha ricordato che con tre europarlamentari provenienti dall’Alto Adige e con i due eletti in Tirolo, "nella nuova Europa allargata l'Alto Adige potrà contare su una rappresentanza forte a Bruxelles, e questo può solo essere un vantaggio per l'intera zona alpina." Durnwalder ha annunciato che assieme ai colleghi governatori van Staa e Dellai intende al più presto incontrare i 5 eurodeputati per cercare una unità di intenti su temi importanti quali lo sviluppo dello spazio alpino e la tutela della montagna e confida di confermare la buona collaborazione registrata con il commissario Ue Fischler anche con i nuovi commissari Ferrero Waldner e Buttiglione, "due politici che conoscono bene la realtà locale." Sono cinque i punti fondamentali, secondo Durnwalder, su cui l'Alto Adige è chiamato al confronto con l'UE: la nuova Costituzione europea ("che contiene positivi richiami alle Regioni, alla tutela delle minoranze e alla sussidiarietà"), la nuova politica degli incentivi, ridotti dopo l'ingresso dei 10 Paesi ("vogliamo gestire bene i fondi strutturali e le iniziative comunitarie, cercando nuove forme di sovvenzioni"), il traffico di transito ("puntiamo a un 30% di cofinanziamento Ue del tunnel di base del Brennero), le due vertenze sul censimento e l'energia, l'ufficio congiunto di Alto Adige, Trentino e Tirolo a Bruxelles, che sarà aperto a fine 2004.

Governo

Durnwalder ha confermato che il progetto di devolution varato in commissione camerale non può soddisfare le autonomie speciali, "perchè l'autonomia a tutte le regioni non può essere raggiunta a spese di quelle speciali, tanto più in Alto Adige dove l’autonomia ha un ancoraggio internazionale." In tal senso Durnwalder ha fatto riferimento all'abolizione della clausola del maggior favore verso le autonomie speciali, all'introduzione dell’interesse nazionale e al mantenimento dei poteri di indirizzo e coordinamento. "Ci impegneremo, soprattutto attraverso i parlamentari locali, per modificare questo impianto di devoluzione prima della sua trattazione nelle Camere."
Durnwalder ha inoltre ricordato che "è tempo che il Parlamento italiano ratifichi il protocollo aggiuntivo all’Accordo di Madrid, che consente di dare una veste istituzionale all’Euregio, e il protocollo sul traffico della Convenzione delle Alpi", sottolineando la sua convinzione che nessuna superstrada europea verrà costruita in Alto Adige. Al Governo la Provincia chiede anche l'approvazione delle norme di attuazione già licenziate in commissione paritetica (come quella sul Conservatorio di Bolzano), in attesa di avviare la discussione sulle nuove norme relative al censimento e all'energia, "considerato che si va verso la cancellazione dei diritti di prelazione ai concessionari uscenti". Nuovi compiti attendono anche l'Ufficio di Roma della Provincia, in collaborazione con il Trentino e le Regioni, dove a fine anno è previsto il cambio di direzione.

Regione

"Sotto la mia presidenza tutti hanno temuto lo scioglimento della Regione: ma io rispetto la Costituzione, quindi anche la Regione, e mi adeguo alle funzioni di governo che sono trasferite alle due Province autonome", ha precisato Durnwalder. Va chiarito quali servizi della Regione sono veramente da mantenere nell’interesse reciproco e quale impegno di mezzi sia necessario allo scopo, mentre tutte le altre risorse sono da impiegare nelle due Province nell’interesse della rispettiva popolazione." La Regione rafforza la collaborazione di Bolzano con Trento, dall'Interporto all'Orchestra Haydn e all'Air Alps, "e in questo primo periodo si è lavorato molto: sul piano politico, la nuova Giunta ha approvato due importanti riforme (ordinamento dei Comuni e delle IPAB) e ha iniziato un’analisi in materia di stato sociale, in vista della manovra finanziaria 2005; sul piano della riorganizzazione del personale della Regione, si vuole rivedere la struttura burocratica regionale alla luce delle competenze effettive rimaste. Nessuno deve aver paura di restare senza lavoro", ha sottolineato Durnwalder.

Provincia

Sul piano economico Durnwalder ha riepilogato i dati che testimoniano della congiuntura positiva in Alto Adige: disoccupazione al 2% (ai vertici minimi europei), Pil nel 2004 al 2,2% e nel 2005 al 2,7%, saldo del turismo ancora in positivo grazie a una stagione invernale da record. "Non mancano certo gli aspetti su cui lavorare - ha riconosciuto il Presidente - in particolare la lotta al carovita, che richiede misure mirate e per le quali la Provincia si sta muovendo: nuove direttive sul commercio che rivedano il sistema di vendita, gruppo di lavoro per il monitoraggio e il raffronto dell'andamento dei prezzi, iniziative per calmierare il mercato." Durnwalder ha poi ribadito la necessità di investire di più in ricerca e innovazione e di accompagnare verso il reinserimento dei lavoratori delle aziende che chiudono.

Riguardo alla richiesta di un terzo assessore italiano in Giunta provinciale, Durnwalder ha ribadito che "tutti i calcoli fatti finora dicono che al gruppo linguistico italiano non spettano più di due assessori. Sul piano politico, c'è un accordo di coalizione firmato da tutti i partners a inizio legislatura e mi attendo che venga rispettato. La coalizione aveva anche deciso che il gruppo ladino andasse rappresentato da un assessore ladino e questo abbiamo fatto. Il posto ladino non può essere conteggiato nei rapporti proporzionali tra italiani e tedeschi né essere di volta in volta oggetto di trattativa." Durnwalder ha poi definito improponibile l'ipotesi di un allargamento a 12 della giunta: "La Svizzera ha 8 ministri e sono sufficienti per governare una Confederazione. E in tempi di risparmi e di tagli un ampliamento della Giunta non sarebbe comprensibile." Durnwalder ha confermato la massima disponibiltà del suo governo verso il gruppo italiano e i suoi temi specifici, "come del resto dimostra il tavolo di confronto avviato con il Comune di Bolzano per affrontare i problemi del capoluogo: è una collaborazione destinata a rafforzarsi e a migliorare."

Durnwalder non si dice preoccupato della questione legata alla sua presunta ineleggibilità e del relativo ricorso: "Per chiarire ogni cosa non si dovrà fare una lex Durnwalder - ha detto - ma chiedo per me solo lo stesso trattamento riservato in passato a molti assessori in casi analoghi." Durnwalder ha ricordato che è sempre stata l'assemblea legislativa a determinare le singole eleggibilità, "e la stessa procedura ha adottato il consiglio nei miei confronti". Durnwalder si è detto fiducioso rispetto a una interpretazione autentica della norma da parte del consiglio regionale e del lavoro della magistratura chiamata a decidere sulla controversia. "Dai partiti di opposizione mi aspettavo che avessero il coraggio di agire in prima persona, non quello di mandare avanti altre persone a sollevare il caso."

In materia di traffico sono stati ricordati i molti passi avanti compiuti: sul tunnel di base del Brennero la scelta di Bolzano quale sede della Società Europea durante il periodo di realizzazione dell'opera ("grazie anche all'impegno di ministri Frattini, Lunardi e del Governo", ha specificato Durnwalder), un'opera necessaria per il transito delle merci che dovrà però essere accompagnata da misure che facciano crescere il trasporto su rotaia; "è in fase di completamento - ha aggiunto Durnwalder - anche la procedura Via, che prefigura un tracciato in gran parte in tunnel"; sul fronte ferroviario, proseguono come da programma i collaudi sulla Merano-Malles e le trattative con RFI e Trenitalia per nuovi orari e nuovi convogli, oltre alla cessione alla Provincia in comodato 25ennale di 24 stazioni. I collegamenti stradali "vanno adeguati al potenziamento della ferrovia: non vogliamo piste da corsa ma arterie funzionali", ha ribadito il Presidente. Tra i lavori citati, il primo lotto della variante Bronzolo-Bolzano, gli interventi a Foresta-Tel, in val Badia e val d'Ega, la circonvallazione di Villabassa, il collegamento tra la val Passiria e la superstrada MeBo a Merano (Monte Benedetto).

Nel settore della sanità "vogliamo ridurre le spese, non i fondi disponibili per questo comparto: e non vogliamo risparmiare iniziando dal malato o dalla persona diversamente abile", ha chiarito Durnwalder ricordando il piano di riorganizzazione che parte soprattutto da un miglior coordinamento di strutture e servizi. "La riforma non si fa da oggi al domani - ha detto - e anche un 10-15% di risparmio è già un passo importante."

Durnwalder ha ricordato poi il pacchetto di misure a favore della famiglia allo studio della Giunta: sviluppo dei servizi alla prima infanzia (potenziamento del servizio di “Tagesmutter”, creazione di microstrutture nei comuni), contratti a tempo parziale, corsi di reinserimento e riqualificazione professionale per le donne in maternità, il "tempo pieno" nelle scuole materne, gli assegni a favore dei figli. Nel settore della casa "entro il 2007 completeremo il piano che prevede la costruzione di 10mila alloggi e il risanamento di altri 5mila", ha spiegato Durnwalder ricordando che il fabbisogno casa attualmente è urgente in soli 15 Comuni altoatesini.

Nel settore della cultura, Durnwalder ha confermato che il Museion (museo di arte moderna) avrà una nuova sede ma che si intende - prima di avviare i lavori - valutare a fondo l'opzione ex Alumix, ovvero soppesare se i costi e i tempi di costruzioni possano rendere pensabile di ricavare la nuova sede museale a Bolzano sud.

Infine la questione della toponomastica: "Serve la buona volontà di tutti per poter presentare il disegno di legge al Consiglio provinciale entro il 2005. Sono soprattutto i partiti - ha detto Durnwalder - a dover avviare il dialogo necessario. Credo che sia politicamente poco accorto, nell'Europa di oggi, abolire tutti i nomi italiani. Credo anche che entrambi i gruppi linguistici non siano più disposti ad accettare gli opposti estremismi."

pf

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