News 2015
Presentato il piano "Offensiva salute", ispirato ai criteri dell´ efficienza, della qualitá e della cortesia.
L´assessore alla Sanitá Richard Theiner ha presentato oggi ufficialmente in una conferenza stampa insieme al Presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder e ai quattro direttori generali delle Asl locali il piano per la modernizzazione della sanitá altoatesina che mira a migliorare la qualitá della sanitá locale diminuendo i costi nel settore. La novitá del piano sta nella creazione dei cosiddetti "dipartimenti", che unificano piú reparti che trattano campi simili e migliorano i servizi di assistenza grazie a protocolli comuni di trattamento. L´obiettivo - ritenuto primario - di mantenere in vita i sette ospedali pubblici dell´Alto Adige puo´essere raggiunto solo riducendo i costi di gestione.
La riorganizzazione clinica in Alto Adige ha costituito l´argomento portante della conferenza stampa in cui l´assessore provinciale alla Sanitá Richard Theiner ha presentato oggi, venerdí 20 luglio, insieme al Presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder e ai direttori delle quattro Asl altoatesine, il nuovo piano sanitario denominato "Offensiva salute: efficienza, qualitá, cortesia".Il Presidente Durnwalder ha introdotto l´argomento ricordando la necessitá piú volte ribadita di un piano di modernizzazione della sanitá locale che tenga conto della neccessitá di ridurre i costi, attualmente troppo alti, delle varie strutture. Del resto, ha detto Durnwalder, l´Alto Adige deve "potersi permettere una buona sanitá" ( e quindi mantenere in vita i sette ospedali pubblici esistenti") nell´interesse dei cittadini. Ma questo si puó far solo se si raggiunge un equilibrio tra benefici e costi, se dunque si provvede alla riduzione del budget. Durnwalder ha affidato all´assessore Theiner l´incarico di contattare i responsabili della sanitá locale (i direttori delle Asl periferiche e di quella bolzanina) per valutare insieme a loro le varie possibilitá in questo senso e per elaborare una strategia comune di conciliazione delle due esigenze. I tempi previsti per la creazione del piano (luglio 2004) sono stati rispettati.
Il piano per la modernaizzazione della sanitá locale (per il quale é prevista l´approvazione definitiva in autunno dopo ulteriori consultazioni) conta vari punti-chiave. Prevede:
- in primo luogo (ed ´e questa la grande novitá) la dipartimentalizzazione degli ospedali altoatesini.
Nei singoli ospedali saranno creati dipartimenti (unificazioni di piú reparti che trattano materie simili, come ha spiegato il direttore sanitario dell´Azienda sanitaria di Bolzano, il dottor Oswald Mayr).
I dipartimenti possono venir creati - ha specificato sempre Mayr - in un unico ospedale (es. a Bolzano tra Chirurgia 1 e Chirurgia pediatrica), tra due o piú ospedali o tra ospedale e territorio.
Possono essere strutturali (in ogni settore dove l´unificazione di due o piú unitá operative permette di raggiungere maggiore efficienza; un primario, a rotazione, svolgerá le funzione di direttore del dipartimento) o funzionali (quando piú reparti coordinano i loro processi di lavoro per migliorare la qualitá dell´assistenza; qui i singoli reparti restano autonomi, ma collaborano strettamente tra loro alla risoluzione di specifici problemi tramite protocolli, linee-guida, standard ecc.)
Lo scopo-base é quello di migliorare la qualitá dell´assistenza grazie a protocolli comuni di trattamento, approccio comune, standard e controlli di qualitá concordati. Ulteriori obiettivi del dipartimento sono: l´adattamento delle necessitá di personale alle mutate esigenze del dipartimento; l´unificazione dei turni di lavoro; la relizzazione di acquisti comuni e l´utilizzo comune di apparecchiature; una comune pianificazione e formazione.
Ma quello a cui si mira in particolare é a far convergere l´esigenza di una sanitá efficiente con costi accettabili. Il tutto attraverso un sistema piú integrato. Con i dipartimenti si otterrá una maggiore sinergia tra gli ospedali di base e quelli aziendali, mirata ad un utilizzo ottimale dei posti-letto, a una riunificazione dei turni e ad un miglior impiego delle sale operatorie, cosa che porterá a ridurre i tempi di attesa per i pazienti.
Altri punti-base del piano sono:
- l´implementazione dei protocolli di cura e degli standard assistenziali. Solo attraverso un agire concordato di tutti i medici provinciali per particolari quadri clinici si puó assicurare una qualitá comune ed elevata dell´assistenza medica. Anche questo mira, oltre che al miglioramento qualitativo, ad un abbattimento dei costi.
- l´istituzione di reparti unici a livello provinciale. Sono stati individuati una serie di reparti altamente specializzati che, secondo criteri numerici elaborati a livello internazionale e anche per gli enormi costi che tali servizi comportanto, possono essere attivati una sola volta in Alto Adige. Parliamo di servizi altamente specializzati come la radioterapia, la medicina nucleare, la nurochirurgia e altri. Questi reparti devono venir "localizzati", vale a dire che si deve decidere in che ospedale debbono essere istituiti.
- la realizzazione di centri di eccellenza. Anche in Alto Adige esisteranno in futuro alcuni centi di eccellenza specializzati nella cura di patologie che necessitano di elevata qualificazione. Questi centri devono grantire, la concorrenzialitá del sistema altoatesino e coprire il trattamento di patologie particolarmente complesse.
Durnwalder ha detto che le proposte elaborate per la riorganizzazione clinica verranno sottoposte a verifica nelle settimane a venire e presentate quindi in Giunta. L´obiettivo primario resta quello di mantenere in vita tutti e sette gli ospedali di Bolzano, Brunico, Merano, Bressanone, Vipiteno, San Candido e Silandro.
L´Alto Adige ha attualmente quattro aziende sanitarie, 24 distretti e circa 250 medici di base. Vi sono poi strutture specialistiche per la cura di particolari patologie e una serie di clinciche private che hanno stipulato convenzioni con gli ospedali pubblici.
La sicurezza altoatesina é costosa, ha ribadito Durnwalder. Per poter assicurare un sistema sanitario efficace e capillare e far sí che non vi siano disparitá tra cittadini nella fruizione delle prestazioni mediche, ha detto, i sette ospedali e i servizi territoriali devono essere armonizzati tra loro in modo da ottimizzare il rapporto costi-benefici. Importate sempre secondo Durnwalder é anche mantenere in piedi le convenzioni con Innsbruck, Padova e Verona. Il tutto per evitare le chiusure e i deficit che hanno interessato svariate realtá italiane ed europee sul fronte-sanitá.
L´assessore alla Sanitá Richard Theiner ha puntato nel suo intervento sull´importanza di realizzare l´avveniristico programma "che - ha detto - abbiamo chiamato
Efficienza é raggiungere un buon equilibrio tra costi e vantaggi, attraverso una valida sinergia (anche informatica) tra gli ospedali. Qualitá significa, ha sottolineato Theiner, garantire all´Alto Adige un livello omogeneo e di eccellenza nell´assistenza medica, evitando le disparitá. Cortesia infine é il "biglietto da visita di ogni struttura".
"Per noi - ha ribadito Theiner - offensiva salute non significa vedere la sanitá solo come un enorme apparato da modernizzare, ma coinvolgere di piú i cittadini in una prevenzione allargata".
Il progetto, che come ha chiarito l´assessore, é il risultato delle trattative intercorse tra i direttori sanitari sia sul fronte della riorganizzazione clinica che della razionalizzazione dell´apparato amministrativo, mira a mantenere in vita i 7 ospedali pubblici dell´Alto Adige, continuando cosí a garantire un´assistenza capillare. Attraverso la dipartimentalizzazione peraltro (che raggrupperá da un lato reparti delle singole strutture e dall´altro reparti di piú ospedali) si garantirá sia la razionalizzazione dei costi (si avranno meno doppioni) che il mantenimento dell´alto livello dell´ offerta medica.
Attraverso i cosiddetti "protocolli di assistenza" saranno fissati standard qualitativi che porteranno ad un continuo miglioramento dell´assistenza. Adeguati strumenti di "controlling" monitoreranno la realizzazione e concretizzazione degli obiettivi (sia di budget che specialistici) in un lasso di tempo prestabilito.
Oltre al direttore dell´Azienda sanitaria di Bolzano, dottor Oswald Mayr, hanno relazionato sulle rispettive realtá periferiche i dottori Andreas Fabi, direttore della Asl di Merano, Siegfried Gatscher, della Asl di Bressanone, e Johann Willeit, della Asl di Brunico.
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