News 2015
Vaccinazione infantile: Alto Adige in ritardo rispetto al resto d'Italia
La copertura vaccinale dei bambini altoatesini di età compresa tra i 12 e i 24 mesi è pesantemente inferiore rispetto alla media italiana. Le differenze maggiori tra la nostra Provincia e il resto del paese si registrano nelle vaccinazioni facoltative contro il morbillo, la rosolia e la parotite. Questo quanto emerge dallo studio "Icona 2003", presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal direttore del Dipartimento Sanità e Servizio Sociale Florian Zerzer, e dal coordinatore della ricerca, Peter Kreidl.
Per la realizzazione dello studio "Icona 2003", durante l'estate dello scorso anno sono stati impegnati gli studenti della Scuola Provinciale Superiore di Sanità "Claudiana", i quali hanno realizzato oltre 200 interviste. Obiettivo della ricerca era quello di scoprire le condizioni di salute dei bambini nel primo e nel secondo anno di vita. Oltre al grado di copertura vaccinale sono stati analizzati anche la qualità dei servizi vaccinali, il tipo di parto, l'alimentazione nei primi 12 mesi di vita (compreso l'allattamento al seno), i fattori di rischio per la sindrome della morte improvvisa del lattante, le lesioni in seguito agli incidenti stradali, e i danni derivanti dall'esposizione al fumo passivo.Per quanto riguarda la copertura vaccinale, i dati sull'Alto Adige sono piuttosto significativi. Se nelle vaccinazioni obbligatorie la nostra Provincia è all'ultimo posto in Italia, non và tanto meglio nelle vaccinazioni facoltative contro morbillo, rosolia e parotite, dove l'Alto Adige è penultimo. La percentuale di vaccinati, negli ultimi 5 anni, è salita dal 28% al 64%, comunque molto lontano da quel 95% che rappresenta la quota considerata in grado di estirpare le malattie. "Proprio a causa del basso tasso di copertura vaccinale - hanno avvisato gli autori dello studio - dobbiamo attenderci nei prossimi anni un'epidemia di morbillo. Con questi numeri è previsto uno svilupparsi della malattia ad intervalli di 3-4 anni". L'epidemiologo della Ripartizione Sanità e Servizio Sociale Peter Kreidl, ha indicato in un'azione volta a migliorare l'informazione nei confronti delle famiglie, la chiave per riuscire ad incrementare il tasso di copertura vaccinale in Alto Adige.
Per quanto riguarda, invece, le altre tematiche affrontate dallo studio "Icona 2003", la Provincia di Bolzano si posiziona al di sopra della media nazionale. Per la seconda volta, dopo il 1998, i genitori altoatesini si sono dimostrati più informati, rispetto a quelli delle altre province italiane, sul tema della sindrome della morte improvvisa del lattante. Dati superiori alla media nazionale anche per quanto riguarda il grado di sicurezza in automobile (il 96% dei bambini nel primo e nel secondo anno di vita viaggiano sugli appositi seggiolini, contro il 79% del resto d'Italia), l'alimentazione, e l'allattamento al seno.
mb