Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

#primotempo, Schuler/2: finanziamenti ai Comuni, piano per la montagna

Finanziamento dei Comuni e della montagna: sono due degli obiettivi perseguiti dall'assessore Schuler nella prima metà di legislatura. Ecco i prossimi passi.

L'assessore Schuler durantel l'incontro con i media nei Giardini di Castel Trauttmansdorff (Foto USP/mac)

Dopo le riforme, un altro punto centrale su cui l’assessore Arnold Schuler ha insistito oggi durante #primotempo, il colloquio di metà legislatura ai Giardini Trauttmansdoff di Merano, è il concetto di sostenibilità, che non si applica solamente al paesaggio o alle strutture, "ma significa anche gestire in maniera oculata le risorse a disposizione."

Riforma dell’ordinamento finanziario dei Comuni

Nel segno della sostenibilità, a partire dal 2016 il fondo di rotazione è stato abolito, gli investimenti dei Comuni vengono finanziati con contributi a fondo perduto che verranno ridotti grazie alle quote di rientro e inoltre le amministrazioni municipali possono contare su una quota fissa quinquennale sottoforma di fondo di investimento il cui utilizzo è demandato alla propria responsabilità. "I Comuni avranno più autonomia nella gestione dei propri bilanci, e potranno ridurre l’indebitamento utilizzando gli avanzi di amministrazione."

Agricoltura ed economia montana

A inizio legislatura erano 183 i milioni di euro di contributi in attesa di liquidazione (74 per l’agricoltura, 109 per l’economia montana), che sono stati smaltiti della metà. Questo risultato è stato reso possibile dall’immediato stop ai contributi e dalla revisione del sistema. Inoltre sono state messe a disposizione risorse aggiuntive dal bilancio provinciale per 48 milioni di euro. Un’altra priorità dell’assessore riguarda la gestione efficiente delle superfici coltivabili della Provincia: l’obiettivo è fare in modo che i terreni produttivi del Centro Laimburg possano rendere utili. Dei 181 ettari a disposizione per la frutti- e viticoltura, 90 saranno utilizzati a scopi di ricerca e sperimentazione, mentre i restanti 91 saranno gestiti economicamente. A partire dal 2017, dunque, la produzione (7 milioni di kg. di mele più 322mila kg di mosto e altra frutta e verdura) sarà organizzata in modo tale che possa produrre utili, e ciò rientra in un più ampio concetto di riorganizzazione che poggia su una serie di pilastri: separazione dei terreni produttivi da quelli destinati a ricerca e sperimentazione, uscita dalla produzione nella pescicoltura, riduzione della produzione di bottiglie dalla cantina del podere provinciale, accorpamento di unità amministrative.

Programmi di finanziamento UE 2014-2020

"Siamo riusciti ad ottenere un risultato molto vantaggioso per l’Alto Adige. Attraverso il Piano di sviluppo rurale sono a disposizione 36 milioni di euro in più", ha ricordato Schuler Punti centrali di questi aiuti comunitari sono non solo le misure in direzione di sostenibilità come i premi ambientali in agricoltura e le misure “bio” nel programma di sviluppo rurale con 9 milioni di euro. In aggiunta anche i contributi per la promozione degli investimenti sono stati collegati al mantenimento del carico massimo di bestiame. Inoltre è stato previsto un bonus bio negli incentivi agli investimenti di singole aziende e nelle agevolazioni per i giovani agricoltori. 

Piano di azione agricoltura di montagna

Con il nuovo Piano è partito un programma di ricerca incentrato sulla produzione di carne, sulla collaborazione sovraziendale e sulle produzioni alternative. Una particolare attenzione sará posta anche sull’analisi del sistema agricolo locale. L’allevamento di bovini da latte in Alto Adige viene praticato per il 70% come attività secondaria e si punta molto su una forma intensiva nella produzione di latte. Obiettivo del progetto è di compararla, in una sperimentazione pluriennale, con una forma di produzione più estensiva, in modo da verificare quale procedura sia più adeguata per il futuro dell’Alto Adige nel sistema di produzione latte.

Sostenibilità nell’economia forestale

Il legno è la risorsa centrale dello spazio rurale e per potenziarlo è necessario dare nuovo impulso al settore. Nel comparto del legno lavorano circa 470 imprese con 600 occupati, altre 100 aziende con 450 lavoratori sono attive nella prima lavorazione del legname. I tronchi vengono lavorati in Alto Adige per il 70%, i restanti sono esportati. Per creare ulteriore valore aggiunto, sarebbe quindi essenziale mantenere in Alto Adige la lavorazione e la trasformazione dell’intera quantità di legno tondo dei boschi locali. I presupposti strategici sono lo sviluppo del prodotto e l’innovazione tecnica nel settore, e allo scopo l’anno scorso è stata firmata dai gruppi di interesse coinvolti la Charta del legno.

pf

Bilancio di metà legislatura e obiettivi futuri per l'Assessore Schuler

L'Assessore Arnold Schuler spiega il concetto di sostenibilità in agricoltura


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