News 2015
Modifica dei criteri di accesso ai corsi di formazione professionale in azienda
Su proposta delle assessore alla Formazione professionale Luisa Gnecchi e Sabina Kasslatter-Mur, la Giunta provinciale ha recentemente approvato i nuovi criteri per l'accesso ai corsi di formazione professionali in azienda, che comprendono anche un aumento degli assegni di frequenza.
L'istituzione di corsi di formazione professionale in azienda viene concordata dalle imprese interessate direttamente con la Ripartizione competente italiana o tedesca, ed avviene sulla base dei criteri appositamente deliberati dalla Giunta provinciale. A tutt'oggi sono ancora in vigore le regole approvate nel 2001, che dovevano necessariamente essere attualizzate. Se ne è occupata la Commissione provinciale per la Formazione professionale, che a metà luglio ha emanato una lista di nuovi criteri da applicare agli stage aziendali. su iniziativa delle assessori competenti Luisa Gnecchi e Sabina Kasslatter-Mur, il nuovo elenco è stato sottoposto alla Giunta provinciale, che lo ha approvato lunedì scorso. I nuovi criteri entreranno in vigore l'1 settembre 2003.Le iniziative aziendali di formazione professionale, della durata massima di 500 ore, hanno l'obiettivo di offrire un orientamento al lavoro e lo sviluppo delle competenze professionali. Non solo: esse favoriscono l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. La lista di questi gruppi svantaggiati è stata definita esattamente, proprio lunedì scorso, dall'esecutivo provinciale: in essa sono compresi gli alcolisti ed i tossicodipendenti in terapia, così come persone che hanno avuto guai con la giustizia.
Gli stage aziendali sonio rivolti poi anche ai giovani che abbandonano la scuola, e con un breve periodo di lavoro in azienda possono chiarirsi le idee in merito al proprio futuro professionale, o persone che intendono frequentare un corso in campo sociale, per la cui iscrizione è richiesto lo svolgimento di un corso di formazione. Ancora, i corsi di formazione professionale in azienda possono essere seguiti da disoccupati da almeno quattro mesi che prendono parte ad un progetto individuale di orientamento.
I nuovi criteri abbassano l'età minima delle persone svantaggiate per l'accesso ai corsi da 32 a 26 anni, "proprio perchè", hanno sottolineato le assessore Gnbecchi e Kasslatter-mur, "nell'etá compresa fra i 20 ed i 30 anni è per queste persone particolarmente difficile l'inserimento lavorativo". Una variazione hanno subito anche gli importi degli assegni di frequenza, che ammontavano a 5.000 lire/ora per i minorenni e 7.000 lire/ora per i maggiorenni. Essi sono stati innalzati rispettivamente a 3 e 4 euro.
MC