News 2015
Studio ASTAT sui redditi, attenzione a famiglie e fasce deboli
Ammonta a più di 7,8 miliardi di euro (36.744 euro pro-capite) il reddito diretto prodotto dalle famiglie altoatesine nel 2013: il dato, che si presenta sostanzialmente invariato al 2008, emerge da uno studio dell'Istituto provinciale di statistica ASTAT secondo il quale il 17,1% degli altoatesini è a rischio povertà.
Lo studio sulla situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie altoatesine viene elaborato dall'ASTAT ogni cinque anni, e oggi (18 dicembre) sono stati presentati da Horst Fuchs, Maria Elena Iarossi e Fabio Bonifacio i dati relativi al 2013. Il reddito diretto prodotto dalle famiglie altoatesine si attesta sui 7,822 miliardi di euro, con un valore pro-capite pari a 36.774 euro. Cifre che si mostrano in linea rispetto a quelle del 2008, anno dell'ultima rilevazione, così come stabile è la percentuale di nuclei familiari considerati a rischio povertà, pari al 17,1%. Si tratta principalmente di persone anziane che vivono da sole, donne single, nuclei monoparentali e famiglie numerose.
Secondo l'assessora Waltraud Deeg, l'analisi dell'ASTAT dimostra che "occorre lavorare sempre di più a favore della famiglia, in maniera particolare per quanto riguarda la conciliabilità con i tempi del lavoro, fattore chiave per le giovani coppie che intendono avere dei figli. Inoltre - aggiunge la Deeg - dobbiamo continuare ad avere un occhio di riguardo per tutte le fasce deboli, in maniera particolare per le persone a rischio povertà: l'obiettivo deve essere quello di garantire a tutti coloro che vivono in Alto Adige condizioni di vita dignitose".
Sul tema interviene anche l'assessora alle politiche sociali Martha Stocker, la quale sottolinea l'importanza degli interventi sociali diretti messi in campo da Provincia, istituzioni e organizzazioni locali. "Lo studio dell'ASTAT - commenta la Stocker - dimostra che senza i trasferimenti sociali classici, vi sarebbero altre 17mila famiglie altoatesine a rischio povertà, pari ad oltre l'8% in più rispetto al dato percentuale del 2013".
mb
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Foto USP/rm
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