Giornata dell’Autonomia 2014

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Come conciliare famiglia e lavoro: presentati un modello e i progetti della Provincia

Come conciliare vita familiare e professione? Interessanti proposte e un modello di "audit famiglia e lavoro", un progetto a livello europeo, sono stati discussi da esperti di Germania, Austria, Ungheria e Italia nel workshop promosso a Bolzano dall'Assessorato provinciale al Servizio sociale e alla Sanità. L'assessore Otto Saurer ha illustrato il pacchetto organico di interventi a favore della famiglia attualmente allo studio in Giunta provinciale.

Il qualificato workshop internazionale ha approfondito nelle due giornate di lavoro il tema della conciliazione tra impegno professionale e impegno familiare. L’incontro si è tenuto nell’ambito di un progetto finanziato dalla Commissione europea che vede impegnato l’Assessorato al Servizio sociale e alla sanità della Provincia nell’adattamento alla realtà italiana di un modello di "audit famiglia e lavoro" consistente in un'analisi sistematica, documentata, e obiettiva delle politiche di gestione del personale adottate dalle imprese. Attraverso tale analisi sarà possibile verificare quanto i datori di lavoro favoriscano effettivamente il personale nel difficile compito di conciliare gli impegni di cura ed educazione dei figli con quelli professionali.
L'assessore provinciale Otto Saurer ha ricordato come il tema della conciliazione tra vita familiare e professionale occupi attualmente un posto di assoluto rilievo nelle politiche familiari della Provincia. All'esame della Giunta figura oggi un pacchetto di interventi tra cui: l’istituzione di un audit famiglia e lavoro, lo sforzo per rendere flessibili gli orari di lavoro, l’offerta di corsi di aggiornamento e riqualificazione per le persone che rientrano nel mondo del lavoro dopo la pausa dedicata alla famiglia.

Al "vertice" su famiglia e lavoro hanno preso parte anche le assessore Luisa Gnecchi e Sabina Kasslatter Mur e la direttrice di Ripartizione Barbara Repetto, competente per il Fondo sociale europeo, confermando in tal modo il carattere trasversale assunto oggi dalle politiche a favore della famiglia nella nostra provincia. L’assessora Gnecchi ha posto l’accento sull’occupazione femminile evidenziando come il fenomeno del lavoro nero tra le donne sia ancora oggi presente in Alto Adige e come non vi sia una piena consapevolezza dell’importanza di una adeguata copertura pensionistica. Ha inoltre ancora ricordato che ben 500 donne ogni anno lasciano il proprio posto di lavoro in concomitanza con la nascita di un figlio.
L’assessora Kasslatter Mur ha invece illustrato agli ospiti stranieri il sistema formativo professionale della Provincia ponendo attenzione all’offerta nell’ambito dell’assistenza sia sociale che sanitaria, in particolare l’attuale sistema di corsi per gli operatori socioassistenziali chiamati ad assistere una popolazione in progressivo invecchiamento.

I rappresentanti dell’Assessorato al Servizio sociale Eugenio Bizzotto e Maria Cristina Ghedina hanno illustrato ai colleghi stranieri gli sviluppi del proprio progetto che ha insediato lo scorso dicembre un "gruppo-guida" di esperti locali composto da rappresentanti del mondo produttivo, del sindacato, dell’associazionismo familiare, di ricercatori e di esperti della qualità. Hanno ora terminato l’analisi delle buone pratiche già esistenti a livello europeo e adattato il modello di audit famiglia e lavoro alla realtà italiana. A fine giugno è prevista la formazione di esperti locali che fungeranno da consulenti delle aziende, mentre una prima verifica attraverso l’analisi di alcune realtà aziendali altoatesine è prevista in autunno. La conclusione del progetto è programmata per la fine del 2003 mentre a novembre si terrà a Vienna la conferenza conclusiva dell’intera iniziativa europea.

pf


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